Salari bassi per le donne e i giovani del Sud, gli studi devono emergere dalla crisi

Stella: l’apprendistato e’ un’opportunita’ per rilanciare i giovani nel mondo delle professioni Le donne e i giovani del Sud, che lavorano nel mondo delle professioni, sono vittime privilegiate dei bassi salari. Non solo guadagnano poco, ma riscontrano maggiori difficoltà di inserimento rispetto ai colleghi. È questo il quadro che emerge dallo studio condotto da Fondoprofessioni
Stella: l’apprendistato e’ un’opportunita’ per rilanciare i giovani nel mondo delle professioni

Le donne e i giovani del Sud, che lavorano nel mondo delle professioni, sono vittime privilegiate dei bassi salari. Non solo guadagnano poco, ma riscontrano maggiori difficoltà di inserimento rispetto ai colleghi. È questo il quadro che emerge dallo studio condotto da Fondoprofessioni (Fondo paritetico interprofessionale per la formazione continua dei dipendenti degli studi professionali) e dall’Università Politecnica delle Marche e presentata oggi ad Ancona in occasione del Forum “Dalle pari opportunità alle opportunità di sviluppo” organizzato dal Fondo insieme a Confprofessioni.
"Il tema delle pari opportunità – ha spiegato Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni – posto in evidenza oggi non è solo quello del rapporto uomo-donna sul luogo di lavoro, ma prende in considerazione le cosiddette ‘tre G’ e cioè le discriminazioni di genere, generazionali e geografiche". Infatti, ha affermato Stella "oltre alle differenze dei trattamenti tra uomo e donna sui luoghi di lavoro, va considerata anche la differenza territoriale, visto che il mercato del lavoro al Nord funziona mentre al Sud questo non avviene, senza dimenticare che per quanto riguarda al questione generazionale, sono proprio i giovani quelli più discriminati". A tal proposito Gaetano Stella ha aggiunto "Stiamo prestando particolare attenzione in questi giorni all’apprendistato, che è in discussione, al ministero del Lavoro e che secondo noi potrebbe essere un’opportunità per rilanciare nel mondo delle professioni i giovani e porre fine alle diseguaglianze che sono presenti nel settore".
Dalla ricerca condotta dal Fondo e dall’Università delle Marche emerge, infatti, che le condizioni dei giovani professionisti sono difficili. I numeri parlano chiaro: i giovani a rischio precarietà rappresentano circa il 20% del totale, seguono i professionisti con scarse tutele, quantificabili in un 60%.
Oltre a problemi di natura sociologica tra uomo e donna, e di età, nelle professioni esistono evidenti differenze anche in termini di reddito "il reddito annuo medio al 2004 di un ingegnere donna era di poco più di 20.000 euro a fronte di un reddito medio di un collega uomo di quasi 40.000 euro". Ma non bisogna trascurare un dato interessante che rivela un aumento della presenza delle donne nel comparto professionale. Inoltre, conclude l’indagine, in Italia incide molto il contesto geografico sul modo di svolgere la professioni e sulle possibilità di accesso alla professione.
"Realizzeremo – ha spiegato il presidente di Fondoprofessioni, Massimo Magi, ai professionisti marchigiani – con i nuovi bandi formativi del 2011-2012 una ‘nuova’ offerta formativa aperta ad attività con le Regioni, con le associazioni di categoria per implementare le competenze del personale degli studi professionali. E’ necessario cambiare la formazione che e’ la leva strategica per lo sviluppo del Paese".
 

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