Il 15 dicembre 2022, a Roma, nella Sala del parlamentino del Cnel, è stato presentato il “VII Rapporto sulle libere professioni in Italia” a cura dell’Osservatorio delle libere professioni di Confprofessioni, coordinato dal professor Paolo Feltrin. L’evento ha visto la partecipazione del ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone; del viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto; dalla senatrice Maria Stella Gelmini; dell’onorevole Marta Schifone, responsabile Professioni di Fratelli d’Italia; del presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo; del presidente della Fondazione Astrid, Franco Bassanini; del presidente del Cnel, Tiziano Treu; del segretario generale della UilTucs, Paolo Andreani; e del presidente di Itinerari previdenziali, Alberto Brambilla.
Con un milione e 402 mila unità i liberi professionisti rappresentano il 28,5% del lavoro indipendente in Italia, segnando una crescita ininterrotta dal 2010, a parte la battuta d’arresto dovuta alla pandemia che tra il 2018 e il 2021 ha determinato una contrazione del 2% (-24 mila unità). L’emergenza Covid ha avuto ripercussioni soprattutto sui liberi professionisti con dipendenti, i quali negli ultimi quattro anni hanno registrato una flessione di quasi il 13%, fenomeno avvenuto principalmente nel Nord Ovest e nel Centro Italia. In questo ambito, tuttavia, si registrano saldi occupazionali sempre positivi tra i dipendenti degli studi: nel 2021 si contano oltre 41 mila attivazioni nette, contro le 29 mila nel 2019, grazie anche all’aumento dei contratti di lavoro stabili, passati da 38.607 a 46.333 negli ultimi tre anni: un dato che riflette la stabilizzazione del lavoro negli studi professionali.

