Ammortizzatori, Confprofessioni scrive a Conte

Procedure complesse e troppi ritardi mandano in tilt professionisti e datori di lavoro nella gestione degli adempimenti in materia di lavoro. Stella: «C’è ancora troppa burocrazia. Tre proposte per semplificare le procedure» «Alleggerire le procedure di accesso agli ammortizzatori sociali. Le nuove disposizioni introdotte dal decreto legge n. 18/2020 richiedono passaggi burocratici che devono essere
Procedure complesse e troppi ritardi mandano in tilt professionisti e datori di lavoro nella gestione degli adempimenti in materia di lavoro. Stella: «C’è ancora troppa burocrazia. Tre proposte per semplificare le procedure»

«Alleggerire le procedure di accesso agli ammortizzatori sociali. Le nuove disposizioni introdotte dal decreto legge n. 18/2020 richiedono passaggi burocratici che devono essere eliminati». È quanto chiede il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, in una lettera inviata il 3 aprile al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, e al ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, per segnalare le difficoltà che stanno incontrando i professionisti datori di lavoro nella gestione degli adempimenti in materia di lavoro.

 

«Nonostante le notevoli semplificazioni degli oneri a carico del datore di lavoro, le modalità di erogazione delle misure di sostegno al reddito risultano eccessivamente farraginose e si sommano ritardi e rallentamenti dell’Inps e delle Regioni, sottoposte in queste ore a una notevole pressione da parte degli utenti», continua Stella. «La promessa del governo di erogare prestazioni in tempi rapidi rischia di rimanere disattesa».

 

Secondo Confprofessioni, la situazione di straordinaria necessità e le difficoltà degli apparati amministrativi nella gestione degli ammortizzatori sociali richiedono un ulteriore sforzo di semplificazione, per assicurare un tempestivo sostegno dei redditi. «Un primo passo è stato fatto con la convenzione tra Abi e Parti sociali, che consente alle banche di anticipare le risorse ai lavoratori in tempi rapidissimi», sottolinea Stella, anche se «va eliminata la responsabilità solidale del lavoratore e del datore di lavoro nei confronti della banca in caso di rigetto della domanda di concessione del beneficio».

 

Altri fronti di semplificazione riguardano la consultazione con i sindacati dei lavoratori che, secondo Stella «potrebbe essere omessa in caso di sospensione dell’attività a causa dell’emergenza sanitaria»; e le procedure dell’Inps nel trattamento delle domande di concessione del trattamento, che, aggiunge Stella, «potrebbero essere sostituite da un sistema di “silenzio-assenso”, nel quale la richiesta del datore di lavoro, intesa come “comunicazione di utilizzo” determina il diritto al contributo, rinviando a un momento successivo eventuali controlli».