«La coperta è corta e gli interventi messi in campo con la legge di bilancio vanno nella giusta direzione. Il taglio strutturale del cuneo fiscale, l’accorpamento delle aliquote Irpef e i rinnovi contrattuali nella P.A. disegnano una manovra prudente ed equilibrata per favorire il rientro del debito pubblico; tuttavia, non si devono compromettere le misure per rinforzare la crescita di un sistema economico ancora fragile». Il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, intervenuto oggi al tavolo di Palazzo Chigi sulla manovra, ribadisce la necessità di sostenere il ceto medio e lancia l’allarme sulla sanità pubblica.
«La riduzione del cuneo fiscale per incrementare la produttività di imprese e studi professionali e la stabilizzazione delle aliquote Irpef per ridurre il carico fiscale sui salari medio-bassi sono misure positive, tuttavia il taglio delle detrazioni fiscali rischia di penalizzare il ceto medio» sottolinea Stella. «Quindi, in un’ottica di maggior equità fiscale le risorse provenienti dall’adesione al concordato preventivo biennale potrebbero essere indirizzate verso questa importante fascia di contribuenti».
Secondo la Confederazione, una delle maggiori criticità della manovra riguarda il capitolo dei finanziamenti per la sanità pubblica e, in particolare, l’assenza di risorse per i medici di medicina generale e i pediatri «Il territorio è sempre meno presidiato dai medici e la situazione è destinata a peggiorare, dal momento che sempre meno giovani laureati scelgono la medicina generale», ha affermato Stella. «Non si può, da un lato perseguire il potenziamento della medicina territoriale attraverso il Pnrr e, dall’altro, abbandonare a sé stessi i medici che operano sul territorio».