Piano strutturale di bilancio, le osservazioni di Confprofessioni

Al tavolo tra Governo e parti sociali, la Confederazione presieduta da Gaetano Stella indica le priorità strategiche per il Paese. Ridurre il costo dl lavoro per sostenere la competitività e la produttività delle Pmi, detassando premi di risultato e straordinari. Avanti con la riforma degli incentivi alle imprese

Monitorare gli investimenti previsti dal Pnrr, aumentare la produttività defiscalizzando premi di produzione e welfare, attuare la riforma fiscale e quella degli incentivi alle imprese. Sono alcune delle priorità strategiche presentate lo scorso 25 settembre a Palazzo Chigi da Confprofessioni durante l’incontro tra Governo e Parti sociali per la presentazione dello schema del Piano strutturale di bilancio di medio termine. «I liberi professionisti italiani guardano con estrema attenzione agli obiettivi programmatici della politica economica nazionale, a cominciare dal piano di rientro del deficit fino al contenimento del debito pubblico», ha sottolineato il delegato di Confprofessioni, Marco Natali, durante l’incontro con il Governo. «Siamo perfettamente consapevoli che le risorse disponibili sono limitate, ma non possiamo fermare le riforme e gli investimenti necessari per migliorare la competitività e favorire la crescita del Paese».

«Le nuove regole fiscali Ue possono rappresentare un’opportunità per mettere in campo interventi strutturali per sostenere la crescita e interrompere la stagione dei bonus a pioggia che hanno falsato il mercato», ha detto Natali. «La priorità è ridurre il costo del lavoro e accelerare la riforma fiscale e quella degli incentivi alle imprese. Le risorse disponibili devono favorire la competitività e la produttività soprattutto delle piccole imprese. In questa direzione la detassazione dei premi di risultato, degli straordinari e degli strumenti di welfare dev’essere sostenuta e implementata. Inoltre – ha concluso Natali – per sostenere il potere di acquisto dei lavoratori è necessario confermare, anche per il 2025, l’innalzamento a 1.000 euro (2.000 euro per i lavoratori con figli a carico) della soglia dei fringe benefit defiscalizzati, come disposto dalla legge di bilancio per il 2024».