PROFESSIONISTI, LA GENERAZIONE PRO PRO

Il saluto di Ferruccio De Bortoli “(…) Il Paese che non si arrende al pessimismo, che coltiva con orgoglio le proprie qualità, è rappresentato bene anche da quella vasta “generazione pro-pro”, come l’abbiamo definita formata da milioni di produttori e professionisti. Ecco, il mondo delle professioni. Per loro questo giornale è un insostituibile strumento di
Il saluto di Ferruccio De Bortoli

“(…) Il Paese che non si arrende al pessimismo, che coltiva con orgoglio le proprie qualità, è rappresentato bene anche da quella vasta “generazione pro-pro”, come l’abbiamo definita formata da milioni di produttori e professionisti. Ecco, il mondo delle professioni.

Per loro questo giornale è un insostituibile strumento di lavoro, uno specchio non deformato della loro identità, la dimostrazione quotidiana di quanto siano capillari gli sforzi di rinnovamento delle categorie pur nel reticolo antiquato di albi e corporazioni. Abbiamo fatto in modo che le professioni venissero ascoltate di più e che si confidasse nella loro capacità di autoriforma, a volte più profonda di decreti di liberalizzazione ambiziosi e affrettati.

Intervenendo al primo congresso dei dottori commercialisti e degli esperti contabili a Torino nel marzo scorso ho detto che se la fiducia tornerà a fluire, e ne abbiamo tutti bisogno, lo si dovrà anche all’impegno e alla sensibilità dei professionisti italiani.

A loro spetta il compito di medici condotti della congiuntura. Lo stanno svolgendo bene (…)”.

Da: “Un po’ di quello che si è fatto (errori compresi), di Ferruccio De Bortoli, ultimo editoriale per Il Sole 24 Ore

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