Riforma confidi, giudizio positivo

Il via libera della Camera al disegno di legge delega rilancia i consorzi di garanzia dei professionisti che diventano strategici per veicolare i fondi strutturali europei «Una legge che trova un punto di equilibrio tra l’esigenza ineludibile di patrimonializzazione e consolidamento dei Confidi, richiesta dalle istituzioni sovranazionali, e la protezione della natura mutualistica e solidale
Il via libera della Camera al disegno di legge delega rilancia i consorzi di garanzia dei professionisti che diventano strategici per veicolare i fondi strutturali europei

«Una legge che trova un punto di equilibrio tra l’esigenza ineludibile di patrimonializzazione e consolidamento dei Confidi, richiesta dalle istituzioni sovranazionali, e la protezione della natura mutualistica e solidale degli stessi consorzi di garanzia».  Con queste parole il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, ha salutato il via libera di Montecitorio  al disegno di legge delega per la riforma del sistema dei confidi, esprimendo grande soddisfazione per il risultato raggiunto.


 

Il provvedimento approvato il 5 luglio scorso alla Camera, accogliendo le osservazioni di Confprofessioni, punta infatti a rafforzare il sistema dei consorzi di garanzia fidi a vantaggio delle Pmi e dei professionisti, migliorandone le condizioni di accesso al credito. «I professionisti sono stati integrati nel sistema dei Confidi dal 2013, e da allora hanno dato vita a consorzi specificamente dedicati al sostegno dei libri professionisti» ha sottolineato Stella. «Si tratta di realtà che operano su valori economici circoscritti, erogando crediti sulla base di una valutazione di merito qualitativa, e in ambiti di prossimità. Per questa ragione, avevamo segnalato l’esigenza che i decreti delegati rispettassero le specificità dimensionali e la natura dei nostri Confidi. Questa esigenza è pienamente rispecchiata nei principi della delega approvata dalle Camere».


 

Come previsto dalle legge, i decreti delegati dovranno ora tradurre questi indirizzi in soluzioni innovative, soprattutto flessibili e proporzionate alle caratteristiche del mondo professionale. «Riteniamo che tutto ciò possa realizzarsi con il coinvolgimento delle associazioni rappresentative della categoria, nonché con i Confidi del settore», ha affermato Stella. I Confidi, nel loro ruolo di intermediari finanziari, potranno infatti veicolare i fondi della Banca europea degli investimenti e del Fondo europeo degli investimenti, per contro-garantire una parte del rischio di credito e favorire quindi migliori condizioni di finanziamento al sistema professionale.

 

«Si tratta di un’opportunità che tende a semplificare la raccolta di risorse pubbliche e private» ha concluso Stella. «In questo ambito le Casse di previdenza private possono svolgere un ruolo fondamentale a sostegno dell’attività economica e sociale dei liberi professionisti, intervenendo direttamente nel capitale dei confidi oppure alimentando i fondi rischi dei consorzi al fine di erogare garanzie a favore di istituti bancari e facilitare ulteriormente l’accesso al credito da parte dei professionisti».