STELLA INTERVIENE NEL DIBATTITO SUL POSTO FISSO

Negli studi professionali prioritario garantire la stabilizzazione del rapporto di lavoro «Ribalterei la prospettiva del problema». È quanto afferma Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni – organizzazione di rappresentanza dei liberi professionisti italiani – intervenendo nel dibattito sul posto fisso. «Il lavoro flessibile, a tempo determinato, è uno strumento necessario in alcune tipologie d’impresa e per
Negli studi professionali prioritario garantire la stabilizzazione del rapporto di lavoro

«Ribalterei la prospettiva del problema». È quanto afferma Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni – organizzazione di rappresentanza dei liberi professionisti italiani – intervenendo nel dibattito sul posto fisso. «Il lavoro flessibile, a tempo determinato, è uno strumento necessario in alcune tipologie d’impresa e per alcune figure professionali d’alta specializzazione. Sarebbe invece utile rendere più flessibili le tutele dei contratti a tempo indeterminato e non solo le tipologie del rapporto di lavoro. Negli studi professionali, dove il numero degli addetti è mediamente intorno ai tre, và invece garantita la prospettiva di crescita attraverso la pianificazione e la stabilizzazione del lavoro. La formazione dei dipendenti, necessaria alla qualità della prestazione professionale, richiede risorse significative in quanto a tempi e costi. Il personale è un patrimonio aziendale, un investimento che va dunque tutelato. Secondo una recente statistica Istat sui conti economici, gli “occupati indipendenti” – vale a dire senza un contratto di lavoro a tempo indeterminato – ammontano nel 2008 a 4 milioni circa, su un numero complessivo di circa 17 milioni di lavoratori occupati. Quasi un lavoratore su quattro, secondo l’Istat, non ha un rapporto di lavoro a tempo indeterminato. «È evidente – spiega Stella – che in un periodo di crisi la flessibilità aiuti il datore di lavoro – ma nella prospettiva a lungo termine è fondamentale creare un rapporto saldo e stabile tra datore di lavoro e dipendente. Gli studi professionali hanno bisogno di figure professionali qualificate su cui contare, perché il nostro lavoro ha bisogno di programmazione e certezze. Noi, abbiamo cercato di “fidelizzare” il dipendente attraverso alcune tutele contrattuali di welfare come ad esempio l’assistenza sanitaria integrativa (Cadiprof) o la formazione professionale (Fondoprofessioni), perché all’interno di un rapporto di lavoro entrambe le parti, datore di lavoro e dipendente, devono essere soddisfatte».

 

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