TRE ASSI PER LO SVILUPPO

Da Sirmione le linee guida per il futuro di Confprofessioni Alla Prima Conferenza nazionale dei delegati di Sirmione, la relazione conclusiva del Presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, ha individuato tre direzioni per il potenziamento futuro dell’azione della Confederazione. La prima strada, quella dello “sviluppo centrale”, delinea un progetto politico: tutti i rappresentanti dei professionisti diventano
Da Sirmione le linee guida per il futuro di Confprofessioni

Alla Prima Conferenza nazionale dei delegati di Sirmione, la relazione conclusiva del Presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, ha individuato tre direzioni per il potenziamento futuro dell’azione della Confederazione. La prima strada, quella dello “sviluppo centrale”, delinea un progetto politico: tutti i rappresentanti dei professionisti diventano portatori dell’azione della Confederazione. “E’ indispensabile – spiega Stella – supportare lo “spontaneismo del volontariato”, dotando i rappresentanti di quelle conoscenze e competenze specifiche che rendano professionale il loro ruolo nel Sistema, garantendo loro il riferimento ad una struttura operativa con la certezza della continuità”. Allo stesso modo, è fondamentale lo sviluppo territoriale della Confederazione. “Confprofessioni ha avvertito la necessità di essere vicina al professionista che opera sul territorio, ma al tempo stesso, anche alle istituzioni pubbliche locali, sempre più importanti per tessere rapporti ramificati a tutti i livelli, attraverso lo strumento dell’accreditamento e del riconoscimento”. Su questo piano, Stella prevede dunque l’istituzione di una Consulta delle delegazioni territoriali, che assicuri un opportuno coordinamento e che favorisca un interscambio informativo efficace per la messa in rete delle singole esperienze. Infine, il Presidente ha individuato anche lo sviluppo della bilateralità tra gli assi portanti del futuro di Confprofessioni. “Gli organismi bilaterali devono crescere di nuovi iscritti con un’azione di proselitismo a tutti i livelli – sottolinea Stella – per ottimizzare i servizi, per garantire lo sviluppo economico del Sistema, per certificare l’esistenza e la consistenza del comparto, per valorizzare l’autorevolezza della rappresentanza nelle relazioni sindacali e verso l’esterno, interpretando così in maniera positiva e innovativa l’evoluzione dell’associazionismo al movimentismo ”. “Essere diversi – ha concluso – non significa dividersi ma arricchirsi. E’ necessaria la consapevolezza di appartenere al livello confederale e di agire nel ruolo di rappresentanza unitaria di tutte le categorie”.
 

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