Accesso alla giustizia ambientale, come migliorarlo

Lo scorso 28 aprile la Commissione europea ha presentato una Comunicazione volta a fornire certezza e chiarezza normativa nell’applicazione del diritto europeo Favorire una migliore implementazione del diritto ambientale europeo negli Stati membri attraverso la spiegazione e l’interpretazione dei requisiti legali esistenti. E’ questo l’obiettivo del documento, presentato lo scorso 28 aprile dalla Commissione europea,
Lo scorso 28 aprile la Commissione europea ha presentato una Comunicazione volta a fornire certezza e chiarezza normativa nell’applicazione del diritto europeo

Favorire una migliore implementazione del diritto ambientale europeo negli Stati membri attraverso la spiegazione e l’interpretazione dei requisiti legali esistenti. E’ questo l’obiettivo del documento, presentato lo scorso 28 aprile dalla Commissione europea, che richiama alcune disposizioni legislative comunitarie e la giurisprudenza della Corte di giustizia dell’Unione europea.

La Comunicazione, uno strumento di orientamento non legislativo, affronta il tema dell’accesso alla giustizia in relazione a decisioni, atti e omissioni delle autorità pubbliche in materia ambientale.

Disposizioni nazionali sull’accesso alla giustizia in materia ambientale diverse, fonti di diritto europeo e internazionali e ancora specifiche pronunce della Corte di Giustizia europea che chiariscono i requisiti europei sull’accesso alla giustizia nelle questioni ambientali, contribuiscono alla complessità del contesto normativo esistente.

Il documento è il risultato dell’analisi dei principali problemi nell’accesso alla giustizia, riguardanti varie categorie di stakeholder. Innanzitutto gli individui e le organizzazioni non governative (Ong), spesso ostacolati nell’accesso alla giustizia nazionale. Regole chiare e procedure rapide assicurerebbero rispettivamente una maggiore tutela dei diritti individuali e lo svolgimento di un efficace ruolo di difesa degli interessi collettivi.

Poi ci sono le amministrazioni pubbliche, responsabili dell’applicazione corretta delle norme, assieme i tribunali nazionali, che ne devono garantire il rispetto; su entrambi gravano oneri relativi ai procedimenti legali in materia di accesso alla giustizia. Una maggiore chiarezza della legislazione contribuirebbe a un’amministrazione pubblica e a un’amministrazione della giustizia efficienti.

Infine ad essere interessati dal tema sono anche gli operatori economici privati, spesso vittime di procedimenti giudiziari lunghi, causati da norme ambigue o inesistenti. Un quadro legale chiaro e tempi rapidi per la soluzione delle controversie risponderebbero alle esigenze delle imprese, soprattutto delle PMI, le cui capacità finanziarie sono generalmente limitate.

 

Le sezioni di cui si compone la Comunicazione affrontano vari elementi: gli interessi pubblici, i doveri e i diritti riguardanti l’esercizio della tutela legale; la legittimazione ad agire; l’ambito e l’intensità del controllo giurisdizionale; i rimedi effettivi forniti dal giudice nazionale; i costi; la tempistica, la tempestività e l’efficacia dei procedimenti riguardanti l’accesso alla giustizia in relazione a decisioni, atti o omissioni di autorità pubbliche.

Il quadro normativo in tema di accesso alla giustizia ambientale appare complessivamente esaustivo e coerente.

In futuro la Commissione monitorerà l’uso che della Comunicazione faranno i vari stakeholder e l’evoluzione dell’accesso alla giustizia ambientale nei vari paesi dell’Unione. L’interpretazione della legislazione comunitaria in materia resterà di competenza della Corte di giustizia europea, di cui la Commissione seguirà e valuterà le nuove pronunce. Infine, se necessario, provvederà ad aggiornare la Comunicazione.

 

Comunicazione della Commissione sull’accesso alla giustizia ambientale (versione integrale)