Dopo la laurea un ostacolo in meno verso la professione. È arrivato il sì della Camera al disegno di legge “Disposizioni in materia di titoli universitari abilitanti”. Il testo, approvato lo scorso 23 giugno a Montecitorio con 330 voti a favore ed un contrario, passa ora al Senato e dovrebbe essere approvato definitivamente entro fine anno.
Il ddl prevede la semplificazione delle modalità di accesso all’esercizio delle professioni regolamentate. Facendo coincidere, di fatto, l’esame di laurea con quello di Stato, come già accaduto per la facoltà di Medicina durante l’emergenza Coronavirus. Il cambiamento riguarda le professioni sanitarie di odontoiatra, farmacista, veterinario e psicologo (per il quale sono previste delle disposizioni ad hoc), e riconosce valore abilitante alle lauree professionalizzanti tecniche per l’esercizio delle professioni di geometra, agrotecnico, perito agrario e perito industriale.
Il superamento certificato del tirocinio pratico-valutativo interno ai nuovi corsi di studio sarà il presupposto per accedere all’esame di laurea, con il quale si conseguirà il titolo accademico e il titolo di abilitazione, dopo aver superato una prova pratica. La procedura si applicherà, in termini generali, a tutti i corsi di laurea che consentono attualmente l’accesso all’esame di Stato senza un previo tirocinio formativo esterno. Per questo restano esclusi i dottori commercialisti, gli avvocati, i notai, gli ingegneri e tutte quelle figure che subordinano l’accesso all’ordine ad un periodo di tirocinio successivo all’università.
Il testo, infine, prevede che potranno essere resi abilitanti anche i titoli universitari per l’accesso alle professioni di fisico, chimico e biologo sulle quali gli ordini di riferimento si erano già espressi.