Strategia energetica nazionale, il piano Calenda-Galletti

Mise e ministero dell’Ambiente lanciano la consultazione pubblica per la definizione del documento finale SEN Aumentare la competitività del Paese allineando i prezzi energetici a quelli europei, migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento e della fornitura, decarbonizzare il sistema energetico in linea con gli obiettivi di lungo termine dell’Accordo di Parigi , che vanno confermati come irreversibili.
Mise e ministero dell’Ambiente lanciano la consultazione pubblica per la definizione del documento finale SEN

Aumentare la competitività del Paese allineando i prezzi energetici a quelli europei, migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento e della fornitura, decarbonizzare il sistema energetico in linea con gli obiettivi di lungo termine dell’Accordo di Parigi , che vanno confermati come irreversibili. Su questi temi chiave il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, e il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, hanno elaborato una proposta di nuova strategia energetica nazionale, che dal 12 giugno scorso è stata sottoposta a una consultazione pubblica.

L’Italia, relativamente povera di materie prime energetiche convenzionali, ha storicamente manifestato una grande attenzione alle fonti rinnovabili, all’efficienza e al risparmio energetico come strumenti per ridurre la dipendenza e mitigare gli effetti ambientali e climatici del ciclo energetico. Pur a seguito di un percorso talvolta accidentato, nel complesso abbiamo oggi costruito un sistema energetico basato principalmente su gas e rinnovabili, con il petrolio ancora indispensabile essenzialmente per i trasporti: un assetto verso il quale solo adesso sembrano iniziare a tendere anche altri Paesi europei impegnati nella riduzione del ruolo del carbone e del nucleare, che favorirà la convergenza dei prezzi.

La strategia energetica rappresenta, secondo i due ministri, un tassello  importante per l’attuazione della più ampia Strategia Nazionale per lo sviluppo sostenibile, contribuendo in particolare all’obiettivo della de-carbonizzazione dell’economia e della lotta ai cambiamenti climatici.

Le analisi di scenario eseguite a supporto della proposta di strategia evidenziano che l’Italia rispetterebbe gli impegni europei al 2030 con una quota di rinnovabili del 24%, ma si potrebbe andare oltre con un obiettivo minimo del 27% per le rinnovabili, che si tradurrà, per il settore elettrico, nella copertura di almeno la metà del consumo con fonti rinnovabili.  

E, sempre nel settore elettrico, l’auspicio è quello di rafforzare l’impegno nazionale per la decarbonizzazione, definendo e avviando rapidamente gli interventi che consentiranno di azzerare l’utilizzo del carbone nel settore elettrico al massimo entro il 2030.

In questo quadro, il gas dovrà svolgere un ruolo essenziale per la transizione, nella generazione elettrica, nella fornitura di servizi al mercato elettrico e negli altri usi, tra cui il GNL nei trasporti pesanti e marittimi. Per perseguire il triplice obiettivo competività-decarbonizzazione-sicurezza Sviluppo economico e Ambiente intendono utilizzare ogni leva possibile. Essenziale sarà il ruolo dell’efficienza energetica, in grado di cogliere contemporaneamente i tre obiettivi e di contenere la spesa energetica di famiglie e imprese, così come andranno rivisti gli strumenti di funzionamento dei mercati energetici per aumentarne la competitività e renderli idonei a rispondere alle esigenze delle diverse categorie di consumatori, dalle famiglie in disagio sociale alle imprese energivore chiamate a competere sui mercati internazionali.