Via libera all’unanimità della Conferenza delle Regioni al piano nazionale vaccini 2017-19. Lo ha annunciato il presidente della Conferenza, Stefano Bonaccini, in una nota diffusa oggi, 19 gennaio. “Il tema vaccinazioni – ha spiegato Bonaccini – è fondamentale per un approccio serio in termini di prevenzione sia rispetto al riaffacciarsi di patologie che credevamo ormai definitivamente superate, sia rispetto alle coperture necessarie per altre gravi malattie e per le fasce più deboli della popolazione. Abbiamo dato l’intesa al piano vaccini, su quale in realtà ci eravamo già espressi positivamente a novembre 2015, con un duplice obiettivo. Da un lato mantenere l’attuale copertura rispetto alla Polio, cercare di sconfiggere definitivamente Morbillo e Rosolia. Dall’altro allargare le vaccinazioni – ha concluso Bonaccini – per alcune fasce della popolazione penso a Pneumococco e Zoster per gli anziani e anti Meningococco negli adolescenti, Rotavirus e Varicella per i bambini.”
Antonio Saitta, coordinatore della commissione Salute per la Conferenza delle Regioni ha spiegato che “al via libera all’’intesa” si accompagna una “richiesta da sottoporre al Governo”. “Chiediamo – ha detto Saitta – che quando saranno ripartite delle risorse di cui alla Legge di Bilancio, sia definita con puntualità la tempistica del calendario vaccinale”. “Fra gli obiettivi del piano nazionale della prevenzione vaccinale 2017-2019 – ha aggiunto il coordinatore – oltre al mantenimento dello stato polio-free, l’esigenza di raggiungere in tempi rapidi gli stati morbillo-free e rosolia-free, ricordati da Bonaccini, c’è l’anti Papillomavirus anche per gli adolescenti maschi, la necessità migliorare l’approvvigionamento e la logistica del sistema vaccinale. Bisogna poi perseguire una maggiore consapevolezza della popolazione rispetto alle vaccinazioni anche attraverso specifiche campagne, andare avanti sulla strada dell’informatizzazione delle anagrafi vaccinali, e coinvolgere – ha concluso – in modo ancora più stringente i professionisti sanitari nella cultura delle vaccinazioni”.