Il futuro di un’Europa Sociale, le riflessioni della Presidenza Belga

Il vice primo ministro, Pierre-Yves Dermagne: “È tempo di ricordare l'importanza della dimensione sociale dell'Europa. È tempo di dare un nuovo impulso all'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali. Questo è il valore aggiunto dell'Europa, il suo DNA: proteggere, preparare e rafforzare le persone”

La recente riunione ministeriale informale sotto la presidenza belga dell’Unione Europea a Namur ha gettato le basi per il dibattito sul futuro di un’Europa sociale. Il cosiddetto “EPSCO Informal” ha visto la partecipazione dei ministri del Lavoro e degli Affari Sociali, dei rappresentanti degli Stati membri dell’UE, dei paesi dell’EFTA, dell’Ucraina e della Moldova, insieme ai partner sociali e alla società civile.

La giornata si è aperta con un minuto di silenzio in onore di Jacques Delors, seguito da una sessione plenaria presieduta dal Vice Primo Ministro Dermagne e introdotta dal Commissario europeo Schmit, dal Vice Primo Ministro Vandenbroucke e dal Direttore dell’OCSE Scarpetta. Durante la discussione, si è sottolineata l’importanza del Pilastro Europeo dei Diritti Sociali proclamato nel 2017 e dei relativi obiettivi principali stabiliti nel 2021.

La Commissione ha compiuto significativi progressi durante il periodo legislativo attuale, con direttive importanti come quella sul salario minimo, sulla trasparenza retributiva e sull’iniziativa SURE per sostenere i regimi di mantenimento dell’occupazione durante la pandemia di Covid-19. Tuttavia, nuove sfide legate al cambiamento climatico, alla digitalizzazione, all’evoluzione demografica, alla crisi abitativa e al deterioramento del contesto geopolitico richiedono risposte vigorose e azioni mirate.

I ministri e i partecipanti hanno sottolineato l’importanza del Pilastro Europeo dei Diritti Sociali nei prossimi anni e concordato sul fatto che, nonostante i successi ottenuti, occorre affrontare le nuove sfide con un’azione mirata a garantire la resilienza delle economie e dei sistemi sociali dell’UE.

Nel pomeriggio, i partecipanti si sono dedicati a discussioni più approfondite in tre sessioni separate, affrontando temi cruciali come la carenza di manodopera, il programma SURE e l’accesso alla protezione sociale. Si è sottolineata l’importanza delle politiche per rafforzare l’uguaglianza, compresa quella di genere, e garantire che nessuno venga lasciato indietro.

La seconda giornata vedrà ulteriori sessioni plenarie, inclusa una prospettiva oltre i confini dell’UE con la partecipazione di rappresentanti dell’ILO e dei Ministri del Lavoro di Ucraina e Moldova. La coerenza tra politiche di occupazione e sociali da un lato, ed economiche ed ambientali dall’altro, sarà al centro della sessione finale, sottolineando l’importanza degli investimenti sociali.

Il documento conclusivo della riunione sottolinea la necessità di una dichiarazione interistituzionale sulla Social Pillar, evidenziando l’impegno dell’Unione Europea a proteggere, preparare e rafforzare le persone. In un periodo di incertezza geopolitica, il mantenimento della solidarietà interna in Europa e la resilienza delle società basate su stati sociali robusti rimangono fondamentali per affrontare le sfide globali.

La presidenza belga dell’UE auspica un nuovo slancio per l’attuazione del Pilastro Europeo dei Diritti Sociali, sottolineando che la protezione e il rafforzamento delle persone costituiscono il DNA dell’Europa.

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