Assistenza a familiari non autosufficienti: coperture fino a 1.200 euro

Si tratta di una delle garanzie più apprezzate dagli iscritti alla Cassa. Dalla newsletter Welfare Studi Professionali di marzo 2019 La legge 104/1992 disciplina l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone disabili. L’art. 3 comma 3 riconosce la gravità della minorazione fisica, psichica o sensoriale.   È proprio questo il caso in cui la Cassa interviene per riconoscere
Si tratta di una delle garanzie più apprezzate dagli iscritti alla Cassa. Dalla newsletter Welfare Studi Professionali di marzo 2019

La legge 104/1992 disciplina l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone disabili. L’art. 3 comma 3 riconosce la gravità della minorazione fisica, psichica o sensoriale.

 

È proprio questo il caso in cui la Cassa interviene per riconoscere al lavoratore degli studi professionali iscritto da almeno 6 mesi, un contributo economico continuativo a ristoro delle spese sostenute per il familiare non autosufficiente. Si tratta delle spese di “assistenza specifica”, ovvero quelle legate alla condizione di non autosufficienza (es. compensi per la badante, presidi medici, apparecchi ortopedici, creme da decubito, ecc.), che il lavoratore sostiene per genitori, figli, fratelli/sorelle che si trova ad accudire.

 

L’intervento arriva fino a 1.200 euro ed è ripetibile per ciascun anno di copertura del dipendente (devono essere decorsi almeno 12 mesi tra una richiesta e la precedente): si configura quindi quasi come una mensilità retributiva aggiuntiva a quelle previste dal CCNL…

 

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