Istat: +242 mila occupati nel primo trimestre 2016

Diffusi i dati dell’Istituto sull’andamento del mercato del lavoro nei primi tre mesi dell’anno. Decisivo il contributo dell’occupazione dipendente a tempo indeterminato (+341 mila) Nei primi tre mesi dell’anno si è registrata una crescita complessiva di 242 mila occupati su base annua, con un contributo decisivo dell’occupazione dipendente a tempo indeterminato (+341 mila), a fronte
Diffusi i dati dell’Istituto sull’andamento del mercato del lavoro nei primi tre mesi dell’anno. Decisivo il contributo dell’occupazione dipendente a tempo indeterminato (+341 mila)

Nei primi tre mesi dell’anno si è registrata una crescita complessiva di 242 mila occupati su base annua, con un contributo decisivo dell’occupazione dipendente a tempo indeterminato (+341 mila), a fronte della sostanziale stabilità di quella a termine e del calo degli indipendenti. A comunicarlo è l’Istat in una nota, diffusa lo scorso 9 giugno, sull’andamento del mercato del lavoro nel primo trimestre del 2016.

 

Secondo i dati dell’Istituto, calano, sia su base congiunturale sia tendenziale, gli inattivi (sia in termini assoluti sia di incidenza), mentre il tasso di disoccupazione è invariato rispetto al trimestre precedente e diminuisce di quasi 1 punto percentuale rispetto ai primi tre mesi del 2015, con un calo tendenziale di 127 mila disoccupati di lunga durata. L’incremento è maggiore per il lavoro a tempo parziale, soprattutto quello di tipo volontario, ma prosegue anche la risalita del tempo pieno. Inoltre, su base annua l’occupazione aumenta in particolare per gli uomini, nelle regioni settentrionali, per gli over 50, per i laureati e per gli stranieri.

 

Dal lato delle imprese si rafforzano ed estendono, in termini congiunturali e tendenziali, i segnali di crescita della domanda di lavoro, con un significativo aumento sia delle posizioni lavorative dipendenti sia delle ore lavorate per dipendente, anche per la consistente riduzione del ricorso alla Cassa integrazione. La crescita dell’occupazione tende a diffondersi progressivamente a tutti i settori di attività economica, con una maggiore intensità in quello dei servizi. Il tasso dei posti vacanti è stabile sul piano congiunturale mentre aumenta su base annua. Infine, per quanto riguarda il costo del lavoro, secondo l’Istat, continuano a diminuire gli oneri sociali, per effetto della consistente riduzione contributiva associata alle nuove assunzioni a tempo indeterminato.