Oggi, lunedì 6 marzo, è stato presentato a Villa Blanc, a Roma, il primo Rapporto dell’Osservatorio sull’equità di genere della leadership nel settore sanitario, nato dalla collaborazione tra la Luiss Business School e Leads-Associazione Donne Leader in Sanità, allo scopo di monitorare e favorire la parità di genere della leadership nelle organizzazioni pubbliche e private del settore sanitario in Italia. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, le donne rappresentano il 70% della forza lavoro nella Sanità nonostante solo il 25% di esse occupi posizioni di leadership. In Italia, le donne rappresentano il 64% del personale dipendente e sono quasi il doppio degli uomini, ma solo il 18,2% ricopre ruoli di leadership. L’importanza dell’equità di genere e dell’emancipazione della donna – intesa come rafforzamento in termini di percezione di competenza e consapevolezza – ha un ruolo cruciale nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU. L’Osservatorio, in particolare, si è posto gli obiettivi di:
- Mappare la presenza delle donne nelle posizioni apicali delle organizzazioni pubbliche e private della filiera sanitaria attraverso il monitoraggio del Gender Leadership Index in Health e monitorarne l’evoluzione nel tempo
- Individuare e diffondere buone pratiche relative alla parità di genere nelle posizioni direttive del settore Sanitario
- Delineare i possibili percorsi di carriera utili per l’accesso delle donne alle posizioni direttive
- Elaborare proposte di policy per rafforzare la parità di genere nelle posizioni direttive
Da quanto emerge dalla pubblicazione del primo rapporto, nel settore pubblico si è passati dal 59% delle donne occupate nel 2001 al 68% del 2020. Lo studio rileva però che, a fronte di una maggiore partecipazione nel mercato del lavoro della sanità pubblica, non corrisponde una maggiore rappresentanza di donne nei ruoli apicali. Il Gender Leadership Index in Health mostra infatti una forte sotto rappresentanza nelle posizioni di leadership, con un trend che porterebbe all’equi-rappresentanza tra 150 anni.