Lavoro agile, le istruzioni Inail

Lo scorso 2 novembre l’Istituto ha emanato una circolare con le prime indicazioni sullo smart working. Dal 15 novembre i datori di lavoro potranno comunicare gli accordi sottoscritti Novità in materia di lavoro agile. Lo scorso 2 novembre l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro e le malattie professionali ha emanato una circolare
Lo scorso 2 novembre l’Istituto ha emanato una circolare con le prime indicazioni sullo smart working. Dal 15 novembre i datori di lavoro potranno comunicare gli accordi sottoscritti

Novità in materia di lavoro agile. Lo scorso 2 novembre l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro e le malattie professionali ha emanato una circolare in materia di “Lavoro agile. Legge 22 maggio 2017, n. 81, articoli 18-23. Obbligo assicurativo e classificazione tariffaria, retribuzione imponibile, tutela assicurativa, tutela della salute e sicurezza dei lavoratori. Istruzioni operative”.

 

L’INAIL, tramite la circolare n. 48, fornisce così le prime indicazioni riguardo le disposizioni sul lavoro agile (o smart working) contenute nella legge 22 maggio 2017, n. 81 “Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato”. Il testo definisce, in particolare, gli aspetti legati agli obblighi assicurativi, alla classificazione tariffaria, retribuzione imponibile, tutela assicurativa, tutela della salute e sicurezza dei lavoratori. Infine, il documento presenta anche le Istruzioni operative per i datori di lavoro.

 

A partire dal 15 novembre 2017, le aziende sottoscrittrici di accordi bilaterali di smart working potranno procedere alla comunicazione degli accordi di lavoro agile sottoscritti con i lavoratori. Per fare ciò sarà disponibile un’apposita piattaforma informatica messa a disposizione sul portale dei servizi del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Per l’accesso sarà necessario possedere SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), mentre i consulenti del lavoro potranno invece utilizzare le loro credenziali.