Progetti europei

SP4SE

Definizione di un modello di protezione sociale e formazione delle parti sociali

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L’obiettivo del progetto SP4SE è quello di rafforzare il dialogo sociale a livello settoriale, consolidando le capacità delle parti sociali nazionali per ovviare alla necessità dei professionisti lavoratori autonomi di essere coperti da un’adeguata protezione sociale.

In particolare, il progetto intende dare alle parti sociali gli strumenti per contribuire all’elaborazione delle riforme in materia di protezione sociale e per istituire e gestire autonomamente i sistemi di protezione sociale, in linea con la raccomandazione 2019/387 del Consiglio.

L’obiettivo è quello di comprendere meglio:

  • quali sono gli attori coinvolti in ciascun sistema
  • chi sono i beneficiari
  • quali sono i modelli di governance
  • da dove provengono i finanziamenti

Il progetto dura due anni, a partire da settembre 2023 fino ad agosto 2025. SP4SE esaminerà innanzitutto i sistemi di protezione sociale esistenti per i lavoratori autonomi professionali, e in particolare le modifiche introdotte dopo la pandemia.

MUTUUS

Progetto cofinanziato dall’Unione europea sull’estensione della protezione sociale ai lavoratori autonomi professionisti (professional self-employed, PSE)

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Mutuus – progetto cofinanziato dall’Unione europea – verte sull’estensione della protezione sociale ai lavoratori autonomi professionisti (professional self-employed, PSE), considerato che i diritti sociali (che comprendono il diritto a un’adeguata protezione sociale anche per i lavoratori autonomi) sono una delle priorità dell’attuale Commissione, che nella sua Comunicazione “Un’Europa sociale forte per transizioni giuste” ha sottolineato la necessità di adeguare gli standard di protezione sociale alle nuove realtà del mondo del lavoro e di attuare la Raccomandazione del Consiglio sull’accesso alla protezione sociale.
Un ulteriore elemento del contesto del progetto è la Comunicazione della Commissione su “Il dialogo sociale europeo, una forza di modernizzazione e cambiamento”, che considera il dialogo sociale essenziale per una migliore governance e per la modernizzazione economica e sociale. Qui si riconosce anche che il ruolo delle parti sociali si è esteso fino a coprire anche la protezione sociale, ma che allo stesso tempo occorre rafforzare il lavoro in quest’ambito.

Gli obiettivi perseguiti sono:

  • estendere i sistemi di protezione sociale erogati dalle parti sociali per coprire i PSE;
  • valorizzare il ruolo del dialogo sociale sviluppando un nuovo approccio, adeguandosi alle esigenze del nuovo mondo del lavoro, quali quelle dei lavoratori autonomi;
  • utilizzare il dialogo sociale come strumento per promuovere i diritti sociali, tra cui il diritto a un’adeguata protezione sociale;
  • garantire che la copertura della protezione sociale sia adeguata alle esigenze di genere.

Il progetto dura due anni, a partire da marzo 2021. Le sue attività comprendono:

  • predisposizione di un’analisi di fattibilità, che individuerà la popolazione target e le prestazioni da estendere e comprenderà anche uno studio sui sistemi di protezione sociale esistenti erogati dalle parti sociali e indirizzati ai PSE;
  • approvazione di un parere congiunto sull’estensione dei sistemi di protezione sociale da parte di un comitato ad hoc;
  • organizzazione di seminari nazionali sulla protezione sociale per i PSE, in Italia, Belgio, Irlanda e Malta, che convalideranno il parere congiunto;
  • predisposizione di patti sulla protezione sociale per i PSE;
  • organizzazione di una conferenza europea sul dialogo sociale e la protezione sociale per i PSE;
  • stesura di una tabella di marcia per l’estensione della protezione sociale per i PSE, che raccoglierà tutti i precedenti risultati.

Il consorzio è guidato da Confprofessioni, Confederazione italiana delle libere professioni, ed è composto dai seguenti enti: Consiglio europeo delle libere professioni, dal Belgio; Federazione delle associazioni professionali di Malta (MFPA); Equal Ireland Education Research and Related Services Co. Ltd.

LIGHT
LEGAL COMPETENCY TO PREVENT ML/FT: ILLUMINATING DARK CORNERS

Programma Giustizia 2014-2020 – Bando per il sostegno a progetti transnazionali sulla formazione giuridica in ambito di diritti civile, diritto penale o diritti fondamentali

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Il progetto LIGHT mira ad aumentare la competenza di avvocati e notai nella prevenzione e nel contrasto al riciclaggio e nella lotta al finanziamento del terrorismo (Anti-Money Laundering/Combating the Financing of Terrorism, AML/CFT), rafforzando quindi il loro ruolo nell’attuazione delle norme AML/CFT e garantendo l’efficacia della politica in materia di AML/CFT.

Il progetto nasce dal documento di lavoro dei servizi della Commissione del 2019 SWD(2019) 650, che denunciava la significativa vulnerabilità in materia di riciclaggio delle professioni legali. Dopo aver ottenuto una sovvenzione nell’ambito del programma Giustizia 2014-2020 dell’Unione europea, il progetto è iniziato a dicembre 2020 e durerà 2 anni, fino a novembre 2022.

Al termine del progetto, gli avvocati e i notai selezionati avranno rafforzato la loro competenza funzionale in materia di AML. La competenza funzionale sarà raggiunta attraverso quattro principali profili di competenza, che consentiranno ai partecipanti alla formazione di:

  • Acquisire comprensione e conoscenze sperimentali nel diritto dell’UE in materia di AML/CFT;
  • Migliorare la loro capacità di valutazione dei rischi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo;
  • Assolvere agli obblighi di segnalazione in materia di AML/CFT;
  • Analizzare le relazioni commerciali senza intermediari come richiesto dalla Commissione.

Le attività del progetto includono: una fase preparatoria, compresa una valutazione dell’attuazione a livello nazionale del diritto dell’UE in materia di AML/CFT, nonché lo sviluppo di metodologie e materiale didattico; realizzazione delle attività di formazione, compreso l’eLearning e quattro seminari di formazione di alto livello; attività complementari per promuovere il rispetto del diritto in materia di AML/CFT nella pratica quotidiana, compresa una raccolta di migliori pratiche, una visita di studio a Europol, un piano d’azione sulle iniziative nazionali di sviluppo professionale continuo in materia di AML/CFT e una conferenza europea; attività di comunicazione e diffusione.

Si prevede che il progetto abbia un impatto in termini di:

  • aumento del numero di segnalazioni di operazioni sospette affidabili presentate dagli avvocati e dai notai coinvolti nel progetto;
  • rafforzamento dell’approccio preventivo in materia di AML/CFT;
  • riduzione dell’asimmetria informativa tra professioni legali e autorità preposte;
  • miglioramento dell’efficacia in materia di AML/CFT grazie al ruolo delle professioni legali;
  • aumento della fiducia reciproca e della condivisione di informazioni tra professioni legali di diverse nazionalità e tra avvocati e notai.

Il consorzio è guidato da Confprofessioni, Confederazione italiana delle libere professioni, ed è composto dai seguenti enti: Associazione donne avvocato, dalla Bulgaria; Consiglio europeo delle libere professioni, dal Belgio; Federnotai, sindacato dei notai italiani; Unione internazionale dei notai (UINL); Consiglio generale del notariato spagnolo; Consiglio generale degli avvocati spagnoli.

Lawyers4Rights – Avvocati per la protezione dei diritti fondamentali

Programma Giustizia 2014-2020 – Bando per il sostegno a progetti transnazionali sulla formazione giuridica in ambito di diritti civile, diritto penale o diritti fondamentali

Il progetto mira a migliorare la comprensione della Carta europea dei diritti fondamentali attraverso specifiche attività di formazione rivolte agli avvocati. Di fronte alle sfide emergenti come le migrazioni e il terrorismo, gli avvocati svolgono un ruolo chiave nella tutela dei diritti fondamentali e devono avere una migliore conoscenza della Carta e della sua applicazione a livello nazionale.

Cofinanziato dal programma Giustizia dell’Unione europea (2014-2020), il progetto è realizzato in partnership da Confprofessioni, Avvocati bulgari per i diritti umani, Ordine degli avvocati di Milano, ANF Associazione nazionale forense, Consiglio generale degli avvocati spagnoli e Università di Burgos.

Il progetto Lawyers4Rights è iniziato a gennaio 2019 e terminerà a settembre 2021 (durata iniziale 2 anni, a causa della pandemia da Covid-19 è stata richiesta una proroga di 9 mesi).

Contesto.

Le disposizioni della Carta europea dei diritti fondamentali e i diritti da essa protetti non sono temi tradizionali per le professioni legali di diversi Stati membri. In base a ricerche preliminari tra i partner di progetto, è risultato che la Carta non è uno strumento centrale per i professionisti legali in Italia, Bulgaria o Spagna e che i diritti fondamentali che racchiude non hanno un adeguato impatto in molte aree del diritto nazionale.

Il progetto si concentra quindi sull’attuazione della Carta e intende offrire agli avvocati interessati un’opportunità di rafforzare la loro conoscenza e di comprendere l’ambito e l’applicazione della Carta. Coprendo le lacune formative dei professionisti legali, il progetto contribuisce inoltre all’attuazione efficace e coerente del diritto europeo in materia di diritti umani.

Per la prima fase del progetto, sono stati selezionati come temi da approfondire il terrorismo e le migrazioni, che pongono nuove sfide agli Stati membri nel settore della tutela dei diritti fondamentali. Si fa riferimento in particolare ai diritti degli imputati e indagati in indagini inerenti al terrorismo e in materia di tutela dei minori e ricongiungimenti familiari. La seconda fase del progetto si è aperta nel 2020, con l’organizzazione di diversi seminari.

I suoi obiettivi sono:

  • Promuovere la comprensione della Carta europea dei diritti fondamentali;
  • Promuovere una conoscenza di base sull’origine, lo scopo e la portata del diritto dell’UE in materia di diritti fondamentali;
  • Aiutare i partecipanti a familiarizzare con l’applicazione della Carta a livello nazionale;
  • Rendere consapevoli gli avvocati del ruolo chiave che svolgono nell’ambito dei diritti fondamentali;
  • Migliorare la cooperazione tra gli avvocati europei.

Le attività comprendono:

  • Esame documentale sul quadro giuridico dei diritti fondamentali europei;
  • Attuazione del programma di formazione;
  • Pubblicazione di una dichiarazione politica sul ruolo degli avvocati nel campo dei diritti fondamentali;
  • Una conferenza europea finale e altre attività di comunicazione.

I risultati attesi sono:

  • Sensibilizzazione degli avvocati sulla Carta europea dei diritti fondamentali;
  • Migliore competenza sulla normativa europea in materia di tutela dei diritti fondamentali;
  • Migliore attuazione della Carta.