Schermi, plotter e Pc: per gli ingegneri picchi del 450% in più

L'intervista di Valeria Uva al Presidente dell' Associazione Assoingegneri Alberto Molinari, pubblicata da Il Sole 24 Ore lo scorso 14 novembre

C’è anche chi sta pensando di abbandonare la professione, e l’aumento dei costi è solo l’ultima goccia». Alberto Molinari, presidente di Assoingegneri, associazione sindacale di tutela per ingegneri e architetti stanno raccogliendo molte, amare, segnalazioni dai colleghi.

In media quali aumenti avete registrato solo per l’energia?

Un piccolo studio di 70-80 mq con uno o due professionisti spendeva lo scorso anno in media 25o euro a bimestre per l’energia. Ora almeno 75o. La situazione peggiore è in Lombardia con punte del 450% in più.

Come mai queste cifre per un’attività che non è energivora?

In realtà le attrezzature nei nostri studi sono molte e complesse. Solo per il Bim (building information model), ormai comune in tanti progetti, servono tre schermi. Per non parlare di plotter e scanner.

Che conseguenze intravede?

Non c’è solo il caro bollette. Con i vari stop and go per i bonus edilizi diventa difficile continuare l’attività. Alcuni di noi, soprattutto tra i più anziani, pensano di chiudere lo studio.

—V.Uv. DA Il Sole 24 Ore