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I rischi della rete

di Elisa Mulone

Ci sono esperienze che ci sembrano così distanti dalla nostra quotidianità da non avere la minima idea di cosa possano significare. Alcune di queste sono così spaventose da non attrarre la nostra attenzione per paura di renderle meno distanti. Ma sappiamo bene quanto una giusta informazione e una adeguata conoscenza di fenomeni, dai quali ognuno di noi spera di non essere mai toccato da vicino, faccia la differenza in un’ottica di prevenzione e protezione, soprattutto quando si tratta di bambini e bambine e adolescenti. In particolare, i bambini risultano sempre più esposti a potenziali rischi di un uso scorretto delle nuove tecnologie a loro a disposizione. Oggi sempre più bambini al di sotto dei 10 anni hanno un proprio smartphone che utilizzano in autonomia. Tralasciando le insidie di chat gestite da bambini con competenze comunicative ancora in evoluzione, ci soffermiamo su un fenomeno molto più pericoloso che riguarda bambini e adolescenti: il grooming o adescamento online. Come possiamo leggere nel Manuale del servizio Emergenza Infanzia 114 di Telefono Azzurro, per grooming si intende qualsiasi tentativo da parte di un adulto di avvicinare un minore per scopi sessuali al fine di instaurare una relazione intima o sessualizzata. Il grooming può avvenire attraverso i Social Network, le app di messaggistica, i siti e le app di incontri, o più semplicemente utilizzando le chat dei vari giochi online che bambini e ragazzi utilizzano.

Il grooming si basa su un processo graduale in cui l’adulto che lo mette in atto mira a conquistare la fiducia del minore, facendo leva sui suoi bisogni di ricevere attenzioni, di ottenere delle ricompense o di sentirsi importante o approvato.

Le fasi dell’adescamento sono 5:

  • amicizia iniziale, in cui l’adulto contatta il minore attraverso i vari canali e lo attrae intavolando conversazioni a contenuto di interesse della vittima;
  • risk-assessment, in cui l’adescatore si sincera del livello di segretezza di cui può beneficiare il contatto con la vittima, assicurandosi, ad esempio, che il dispositivo in uso dal minore non sia condiviso con i genitori, o passando da una chat pubblica a una privata;
  • rapporto di fiducia, in cui le conversazioni divengono sempre più intime, passando anche allo scambio di immagini, non necessariamente di carattere sessuale, o all’invio di regali;
  • esclusività, in cui la relazione tra l’adescatore e il minore è ormai consolidata e quest’ultimo si fida pienamente dell’adulto che puntando sulla segretezza della loro relazione la rende sempre più impenetrabile dall’esterno, isolando il minore dalla sua rete di riferimento.
  • relazione sessualizzata, in cui l’adescatore si sente sicuro di poter chiedere al minore immagini e video intimi, anche attraverso l’utilizzo della webcam e di piattaforme di live streaming, o incontri di persona, normalizzando quanto avviene tra di loro, forte della fiducia costruita.

Questo tipo di abuso, reato penalmente perseguibile ai sensi della legge 1 ottobre 2012 n.172 art. 609 undecies, è facilitato dall’uso improprio che i minori possono fare dei dispositivi informatici tramite i quali condividono in rete informazioni personali che gli adescatori utilizzano per attrarli nella loro rete.

Cosa possono fare i genitori e gli adulti di riferimento?

Prima di tutto informarsi sui fenomeni, anche i più temibili, e acquisire conoscenze adeguate a monitorare i comportamenti e gli atteggiamenti di bambini e ragazzi; mantenere aperto il dialogo con loro, entrare nel loro mondo, supervisionando le loro attività con reale interesse senza censurare o giudicare. Spesso questo risulta di difficile attuazione, a causa dei ritmi frenetici che la società odierna ci impone e dal divario generazionale che il progresso tecnologico e i cambiamenti culturali rendono sempre più ampio; allo stesso tempo, oggi più che mai, compito imprescindibile dei genitori e degli adulti di riferimento è quello di stare, come scrive Mario Luzi: “Non tra i bambini – con loro. Con loro e come loro – pacifici. Ai piedi della loro crescita, all’ombra della loro statura prossima.