Liserani: i medici di medicina generale mantengano la loro autonomia

"A rischio il rapporto di fiducia con i cittadini", così il presidente di Confprofessioni Toscana in una nota a sostegno della FIMMG

“Non si può pensare di trasformare una figura di professionista in un dipendente pubblico. I medici di medicina generale devono mantenere la propria autonomia, sia per il loro futuro professionale che per il rapporto di fiducia esistente con i loro pazienti”.

Così il presidente di Confprofessioni Toscana Ivo Liserani, appoggiando la posizione della FIMMG a fronte di alcune proposte legislative che sembrano avere l’intento di ridefinire il ruolo dei medici di medicina generale, facendoli passare da professionisti che lavorano in convenzione col sistema sanitario, pagati in base al numero di assistiti, a dipendenti diretti.

“In Italia ci sono ad oggi circa 60mila studi medici che garantiscono l’assistenza su tutto il territorio, comprese le realtà più complesse, e si fanno carico di una serie infinita di problematiche sanitarie. Il loro transito verso una ricollocazione che li privi della loro autonomia sarebbe un impoverimento professionale che potrebbe contribuire ad allontanare i giovani da una professione già oggi meno attrattiva di un tempo. Quello che occorre – dice Liserani – è sostenere la loro attività, sollevandoli da tutta una serie di compiti burocratici gravosi e valorizzando il loro ruolo”.