
La Regione Sardegna apre i bandi europei ai liberi professionisti. Lo ha annunciato l’assessore alla programmazione, Raffaele Paci, alle parti sociali (tra cui Confprofessioni) intervenute lo scorso 19 marzo al tavolo di partenariato per la programmazione comunitaria 2014/2020, dove è stata presentata la Cabina di regia della programmazione unitaria, approvata nei giorni scorsi dalla Giunta regionale presieduta da Francesco Pigliaru.
Secondo quanto affermato da Paci, nessun comparto produttivo rimarrà fuori dalla programmazione e dall’utilizzo delle risorse dei bandi europei, citando espressamente i liberi professionisti che, sulla base al Piano d’azione della Commissione europea, avranno accesso alle risorse stanziate dalla Regione.
La presidente di Confprofessioni Sardegna, Susanna Pisano, ha espresso grande soddisfazione per l’inserimento dei professionisti nel ciclo di programmazione e ha sottolineato come «la perseveranza e la fatica in questo mondo ti premiano: un riconoscimento che ci siamo sudati e adesso possiamo lavorare serenamente». Secondo Pisano «Si tratta di un punto di partenza e non un obiettivo finale, anche se il riconoscimento pubblico della Regione e, in particolare dell’assessore alla programmazione Paci, è per noi un motivo di orgoglio. Adesso ci rimboccheremo le maniche e andremo a valutare le iniziative che potremo mettere in campo a favore dei professionisti».
La decisione di includere i professionisti tra i destinatari dei bandi comunitari è stato ratificato dalle ultime delibere della Regione che, nei giorni scorsi ha dato vita alla cabina di regia che dovrà coordinare tutti i processi della programmazione unitaria, proporre le priorità nell’azione amministrativa, verificare coerenza o discrasie con il Programma regionale di sviluppo e dei programmi di spesa in riferimento a obiettivi e risultati attesi, coordinare negoziazioni e attività con le autorità comunitarie nazionali. I fondi comunitari del ciclo 2014/2020 sono già disponibili, dunque nella finanziaria approvata nei giorni scorsi sono incluse le annualità 2014/2015 per il Fse (Fondo sociale europeo) e Fesr (Fondo europeo di sviluppo rgionale) e 2015 per Feasr (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale), per un totale di 562 milioni di euro. A questi si aggiungono altri 80 milioni di euro resi disponibili dai Pon (Piano operativo nazionale) oltre ai 600 milioni di euro residui da spendere del ciclo 2007/2013 nei tre fondi.