La crisi economica delle attività intellettuali al test della riforma delle professioni. Concluso il giro di consultazioni alla Camera (vedi l’audizione di Confprofessioni del 19 gennaio), il riordino del comparto professionale entra nel vivo. Con la pesante ipoteca della congiuntura negativa. Se ne parlerà a Torino il 5 febbraio al convegno “Le professioni e la crisi economico-sociale”, organizzato da Confprofessioni presso il Centro Congressi Torino Incontra – Sala Einaudi (in via Nino Costa, 8 Torino a partire dalle ore 14,30). I saluti d’indirizzo del presidente nazionale Gaetano Stella e del presidente della Confprofessioni Piemonte, Walter Cavrenghi, apriranno la prima sessione dedicata alla situazione economica del Paese e il ruolo del professionisti con gli interventi di Giuseppe Tardivo, ordinario di Economia e direzione delle imprese della Facoltà di Economia dell’Università di Torino; Luca Savoja, professore associato di Sociologia presso la Facoltà di Economia Unito; Paolo Peveraro, vicepresidente della Regione Piemonte; Riccardo Ghidella, rappresentante imprenditori Piemonte; Giovanni Ciarlo, segretario regionale Filcams Cgil Piemonte. Saranno invece Maria Grazia Siliquini, relatrice della riforma delle professioni alla Camera; Michele Vietti (Udc) e Anna Rossomando (Pd) a illustrare, assieme a Stella e Cavrenghi, i punti salienti della riforma in itinere durante la tavola rotonda “Riforma delle professioni – Impatto sull’economia e sulla società”. L’evento è accreditato, ai fini della formazione obbligatoria, dall’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili e dall’Ordine dei consulenti del lavoro.
A Torino il convegno di Confprofessioni sulla situazione del Paese e sul riordino del comparto
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