SANITA’ E SALUTE

OCSE: ITALIA QUARTA PER ASPETTATIVA DI VITA   Secondo i dati dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, nel rapporto tra spesa sanitaria e PIL il Belpaese si colloca al diciottesimo posto   Quanto emerso dall’ultima edizione del rapporto redatto dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) è un quadro sicuramente positivo

OCSE: ITALIA QUARTA PER ASPETTATIVA DI VITA

 

Secondo i dati dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, nel rapporto tra spesa sanitaria e PIL il Belpaese si colloca al diciottesimo posto

 

Quanto emerso dall’ultima edizione del rapporto redatto dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) è un quadro sicuramente positivo per l’Italia: con 82,2 anni di aspettativa di vita alla nascita, il Belpaese si posiziona al quarto posto dietro Giappone (83,4), Spagna (83,2) e Svizzera (82,9). Riguardo la spesa sanitaria in rapporto al PIL, l’Italia si posiziona al 18° posto, con una spesa sanitaria pari all’8,8% del PIL, in linea con la media OCSE (8,9%). Al primo posto si trovano gli Stati Uniti (16,4%), mentre in fondo alla classifica si colloca la Turchia (5,1%). Maggiori informazioni.

 

NOVEL FOOD, SEMPLIFICATE LE PROCEDURE

 

Si accelera l’autorizzazione all’ingresso sul mercato, da tre anni a 18 mesi, senza abbassare la guardia sui rischi per la salute

 

A fronte dell’aumento delle importazioni di alimenti tradizionali da paesi extra-Ue e di quelli derivati da insetti, funghi, alghe o nanomateriali, la Commissione europea ha proposto di semplificare l’attuale schema di autorizzazione per i cosiddetti nuovi alimenti, che prevedeva il vaglio e il via libera da parte di ciascun Paese membro. Ora diminuiscono i tempi e si passa da una media di tre anni a 18 mesi; si  concede altresì la possibilità a qualunque operatore di commercializzare i prodotti nel mercato interno, se approvati a livello comunitario, senza bisogno di richiedere nuove autorizzazioni. Maggiori informazioni.

 

RESISTENZA ANTIMICROBICA, IN ITALIA UN PROBLEMA ENDEMICO

 

L’intervento del commissario Andriukaitis all’ottava giornata europea degli antibiotici. Tra le principali cause, l’abuso di medicinali e le scarse pratiche di controllo delle infezioni

 

Il 18 novembre si è celebrata l’ottava giornata europea degli antibiotici e in quest’occasione il commissario alla salute e alla sicurezza alimentare Andriukaitis ha ribadito l’importanza di intensificare la lotta contro la resistenza antimicrobica, che causa 25.000 morti ogni anno e perdite per 1,5 miliardi di euro. In base agli ultimi dati, pare che la situazione stia peggiorando e che in Italia la resistenza agli antibiotici sia diventata un problema endemico, per cui gli ospedali non riescono a curare i pazienti colpiti dai batteri resistenti. Le cause, l’uso inappropriato ed eccessivo dei medicinali e le carenze nelle pratiche di controllo delle infezioni.

 

 

CONSULTAZIONI

 

MEDICINALI ORFANI

 

Allo studio la revisione del regolamento

 

Dal 16 novembre 2015 fino al 15 febbraio 2016 resta aperta la consultazione della Commissione europea sulla proposta di rivedere il regolamento sui medicinali orfani. Le proposte, i commenti e le dichiarazioni fatte dagli Stati membri e dagli esperti dell’Agenzia europea del medicinale hanno fornito alla Commissione il materiale di base necessario per la consultazione e la possibile revisione del regolamento, che stabilisce le disposizioni di applicazione dei criteri per la definizione di medicinale orfano. Maggiori informazioni.

 

ANTIBIOTICI

 

Una consultazione sul piano d’azione di lotta ai crescenti rischi di resistenza antimicrobica

 

Dal 30 ottobre 2015 fino al 22 gennaio 2016 rimane aperta la consultazione sulla comunicazione della Commissione europea sul piano d’azione di lotta ai crescenti rischi di resistenza antimicrobica (COM (2011) 748). La consultazione fa parte di una valutazione del piano d’azione, effettuata dal contraente indipendente RAND Europe per conto della direzione generale per la Salute e la sicurezza alimentare della Commissione europea (DG SANTE). Maggiori informazioni.