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- Titoli istruzione, prosegue il riconoscimento reciproco europeo
La Commissione presenta oggi una relazione che valuta i progressi compiuti dagli Stati membri nel riconoscimento automatico e reciproco dei titoli dell’istruzione superiore e dell’istruzione e formazione secondaria superiore e dei risultati dei periodi di studio all’estero.
Nel contesto di un ambiente educativo e occupazionale globalizzato, è essenziale che gli studenti siano in grado di sfruttare al meglio tutte le opportunità di apprendimento nell’UE. Le consultazioni con le parti interessate all’inizio di quest’anno hanno evidenziato un forte sostegno all’azione dell’UE in questo settore. Gli intervistati hanno confermato che le procedure di riconoscimento sono spesso lente, lasciate alla discrezione delle singole istituzioni, non sufficientemente trasparenti e possono comportare costi aggiuntivi per gli studenti.
La relazione fa seguito alla raccomandazione del Consiglio sulla promozione del riconoscimento reciproco automatico dei titoli dell’istruzione superiore e dell’istruzione e della formazione secondaria superiore e dei risultati dei periodi di studio all’estero, adottata nel novembre 2018. Dalla relazione emerge la necessità di maggiori sforzi per attuare pienamente la raccomandazione del Consiglio entro il 2025.
Un codice a colori indica le misure che gli Stati membri hanno già attuato e quelle che devono ancora essere prese per garantire le condizioni quadro e la trasparenza necessari all’interno dei sistemi di istruzione. La piena attuazione da parte di tutti gli Stati membri dell’UE costituirebbe un elemento essenziale dello Spazio europeo dell’istruzione, in quanto faciliterebbe la mobilità dei discenti in tutta l’UE.
Promuove inoltre l’ulteriore utilizzo degli strumenti esistenti che possono sostenere il riconoscimento delle qualifiche e dei risultati dei periodi di apprendimento all’estero, come Europass, il Quadro europeo delle qualifiche, il Sistema europeo di raccolta e trasferimento dei crediti (ECTS), il Diploma Supplement e il Sistema europeo di crediti per l’istruzione e la formazione professionale, tra gli altri.
La piena attuazione da parte di tutti gli Stati membri dell’UE costituirebbe un elemento essenziale dello spazio europeo dell’istruzione, in quanto faciliterebbe la mobilità dei discenti in tutta l’UE. Ad esempio, uno studente con una laurea di primo livello che dà accesso a un master in uno Stato membro dovrebbe essere ammissibile a un master in tutti gli altri Stati membri.
- Blockchain, la Commissione inaugura uno spazio di sperimentazione normativo
La Commissione ha inaugurato uno spazio di sperimentazione normativo europeo per la blockchain. Gli spazi di sperimentazione sono ambienti controllati in cui le aziende possono testare i loro prodotti e servizi coinvolgendo le autorità di regolamentazione pertinenti. Questo spazio di sperimentazione fornirà certezza giuridica per soluzioni tecnologiche decentralizzate, compresa la blockchain, in quanto permette di individuare gli ostacoli giuridici e normativi alla loro introduzione e di fornire consulenza giuridica, esperienza e orientamenti normativi in un contesto sicuro e di riservatezza. Dovrebbe inoltre consentire alle autorità di regolamentazione e di vigilanza di migliorare la loro conoscenza delle più avanzate tecnologie blockchain e di condividere le migliori pratiche.
Lo spazio di sperimentazione, che rimarrà aperto dal 2023 al 2026, sosterrà 20 progetti all’anno, compresi i casi d’uso del settore pubblico sull’infrastruttura europea di servizi blockchain (EBSI), un progetto multinazionale nell’ambito del decennio digitale sostenuto dalla Commissione, da tutti gli Stati membri, dalla Norvegia e dal Liechtenstein. Il primo bando resterà aperto fino al 14 aprile 2023.
Lo spazio di sperimentazione è sostenuto dal programma Europa digitale, il programma di finanziamento dell’UE incentrato sull’introduzione delle tecnologie digitali nelle imprese, presso i cittadini e nelle pubbliche amministrazioni.
- L’UE e Singapore lanciano un partenariato digitale
L’UE e Singapore rafforzano la loro cooperazione come partner strategici. Dopo l’annuncio di un nuovo partenariato digitale tra l’UE e Singapore da parte della presidente von der Leyen e del primo ministro Lee al vertice UE-ASEAN del dicembre 2022, il commissario per il mercato interno Thierry Breton e il ministro dell’Industria e del Commercio di Singapore Iswaran hanno firmato un partenariato digitale che rafforzerà la cooperazione tra l’UE e Singapore nei settori della tecnologia digitale.
Il vicepresidente esecutivo Dombrovskis e il ministro Iswaran hanno inoltre firmato i principi del commercio digitale. I principi, uno dei principali risultati del partenariato digitale, mirano a facilitare il libero flusso di beni e servizi nell’economia digitale, nel rispetto della privacy.
Il partenariato digitale UE-Singapore riflette la relazione dinamica che l’UE ha costruito con un’economia aperta e orientata verso l’esterno e con un vivace polo logistico e finanziario del Sud-Est asiatico. Entrambe le parti hanno deciso di collaborare in settori critici come i semiconduttori, i flussi di dati affidabili e l’innovazione dei dati, la fiducia digitale, gli standard, la facilitazione del commercio digitale, le competenze digitali dei lavoratori e la trasformazione digitale delle imprese e dei servizi pubblici.
Il partenariato digitale, ad esempio, si propone di:
- Rafforzare la cooperazione nella ricerca in tecnologie all’avanguardia come l’intelligenza artificiale (IA) e i semiconduttori;
- Promuovere la cooperazione negli approcci normativi, ad esempio nel campo dell’IA e dell’identificazione elettronica (eID);
- Promuovere gli investimenti in infrastrutture digitali resilienti e sostenibili, compresi i centri dati e i cavi di telecomunicazione sottomarini per la connettività tra l’UE e il Sud-Est asiatico;
- Garantire flussi di dati transfrontalieri affidabili, nel rispetto delle norme sulla protezione dei dati e di altri obiettivi di politica pubblica;
- Promuovere lo scambio di informazioni e la cooperazione nel campo della sicurezza informatica;
- Creare alleanze nelle organizzazioni internazionali e nei forum di standardizzazione;
- Facilitare il commercio digitale, anche lavorando a progetti comuni come il commercio senza carta, la fatturazione elettronica, i pagamenti elettronici, il quadro delle transazioni elettroniche.
“Lavoreremo su tecnologie all’avanguardia come l’intelligenza artificiale e i semiconduttori, ma anche sui flussi di dati e sulle infrastrutture digitali, basandoci sulla nostra relazione dinamica.” Afferma Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno.
- Von der Leyen per la Giornata internazionale di commemorazione delle vittime dell’Olocausto
Il 27 gennaio ricorrono la Giornata internazionale di commemorazione delle vittime dell’Olocausto e il 78º anniversario della liberazione del campo di concentramento nazista di Auschwitz-Birkenau. In vista della Giornata internazionale di commemorazione delle vittime dell’Olocausto, la Presidente von der Leyen ha rilasciato tale dichiarazione:
“Non dobbiamo mai dimenticare i sei milioni di donne, uomini e bambini ebrei e tutte le altre vittime, tra cui centinaia di migliaia di rom, assassinati durante l’Olocausto. […] Ancor oggi, e per sempre, possiamo trarre lezioni dalla forza, dal coraggio e dalla determinazione di quei combattenti e partigiani ebrei scarsamente armati che, tra mille avversità, hanno guidato con successo le rivolte, andando incontro a una morte quasi certa. Hanno combattuto in nome della giustizia ed erano determinati a reagire. […] Non possiamo restare in silenzio di fronte a un’ingiustizia, ad un massacro. Dobbiamo gridare contro l’antisemitismo, l’antiziganismo e tutte le forme di odio e discriminazione, siano esse fondate sulla razza o l’origine etnica, la religione o le convinzioni personali, il genere, l’orientamento sessuale, l’età o la disabilità. L’antisemitismo ha generato l’Olocausto, ma non si è concluso con la sua fine.
Anzi, è di nuovo in aumento in Europa, esattamente come la negazione, la rappresentazione distorta e la banalizzazione dell’Olocausto, che alimentano l’antisemitismo, con effetti corrosivi sulla memoria e sulla coesione collettive europee. La memoria non è un fine in sé. Dobbiamo fare un passo in più. Dobbiamo sostenere la vita ebraica. L’Europa potrà prosperare solo quando potranno farlo anche le sue comunità ebraiche.
Ci batteremo per un’Unione europea libera dall’antisemitismo e da qualsiasi forma di discriminazione, per una società europea aperta, inclusiva ed equa.”
Il 5 ottobre 2021 la Commissione europea ha presentato la prima strategia sulla lotta contro l’antisemitismo e il sostegno alla vita ebraica, con cui mira a sostenere i paesi dell’UE e la società civile nel contrasto all’antisemitismo. La commemorazione dell’Olocausto è un pilastro essenziale delle iniziative volte a garantire che nessuno di noi cancelli mai la storia dalla sua memoria.
Il 23 gennaio di quest’anno, nell’ambito delle iniziative previste per celebrare la Giornata internazionale di commemorazione delle vittime dell’Olocausto e in collaborazione con la presidenza svedese del Consiglio, la presidenza svedese dell’Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto (IHRA) e le organizzazioni di coordinamento ebraiche con sede a Bruxelles, la Commissione europea ha organizzato la conferenza “Ricordare il passato per costruire il futuro“.
Nel 2023, nell’ambito del programma Cittadini, uguaglianza, diritti e valori (CERV), la Commissione europea erogherà più di 10 milioni di € di finanziamenti UE a sostegno di progetti sulla memoria europea, privilegiando come particolarmente prioritari quelli volti a consolidare la memoria, ad ampliare l’istruzione e la ricerca sull’Olocausto o a combattere le sue rappresentazioni distorte e il negazionismo.
- Europe’s got talent. Un nuovo impulso per le regioni dell’UE.
La Commissione vara il “meccanismo di incentivazione dei talenti”. Si tratta di un meccanismo che aiuterà le regioni dell’UE interessate dal rapido calo della popolazione in età lavorativa a formare, trattenere e attrarre le persone, le capacità e le competenze necessarie per contrastare gli effetti della transizione demografica.
Questo meccanismo, che viene presentato con la comunicazione sull’utilizzo dei talenti nelle regioni d’Europa, costituisce la prima iniziativa chiave del 2023 per l’Anno europeo delle competenze proposto dalla Commissione, che mira a imprimere un nuovo slancio alla riqualificazione professionale e al miglioramento delle competenze. La comunicazione propone soluzioni su misura, basate sul territorio e multidimensionali, fra cui il ricorso a fondi e iniziative dell’UE in atto a sostegno delle regioni più colpite dalla transizione demografica in corso e dai suoi effetti collaterali e la prevenzione di nuove e maggiori disparità geografiche nell’UE.
La Commissione svilupperà il meccanismo di incentivazione dei talenti in base a 8 pilastri:
- nel 2023 sarà varato un nuovo progetto pilota finalizzato ad aiutare le regioni che sono vittime della “trappola per lo sviluppo dei talenti”;
- una nuova iniziativa denominata “Adattamento intelligente delle regioni alla transizione demografica“, prevista per il 2023, aiuterà le regioni con alti tassi di emigrazione giovanile ad adattarsi alla transizione demografica;
- lo strumento di sostegno tecnico (SST) sosterrà gli Stati membri con le riforme necessarie a livello nazionale e regionale per fare fronte alla diminuzione della popolazione in età lavorativa e alla carenza di competenze e per rispondere alle esigenze dei mercati locali;
- i programmi della politica di coesione e gli investimenti interregionali per l’innovazione stimoleranno l’innovazione e le opportunità di impieghi altamente qualificati;
- sarà lanciato un nuovo invito per azioni innovative nell’ambito dell'”Iniziativa urbana europea” per testare soluzioni basate sul territorio adottate dalle città in declino che sono impegnate a sviluppare, trattenere e attrarre i lavoratori qualificati;
- le iniziative dell’UE a sostegno dello sviluppo dei talenti saranno poste in evidenza su un sito apposito
- saranno scambiate esperienze e diffuse buone pratiche;
- saranno ulteriormente sviluppate le competenze analitiche necessarie per sostenere e agevolare le politiche basate sui dati concreti in materia di sviluppo regionale e migrazione.
“L’obiettivo dell’Anno europeo delle competenze è promuovere una mentalità di riqualificazione e miglioramento delle competenze nel contesto della rapida evoluzione del mercato del lavoro. Vogliamo rafforzare la competitività delle imprese europee e far esprimere l’intero potenziale della trasformazione digitale e verde in modo equo e inclusivo. Il nuovo meccanismo specifico per stimolare i talenti nelle regioni può costituire un importante sostegno in tal senso.” Afferma Nicolas Schmit, commissario per il Lavoro e i diritti sociali
- EIT, al via il campus per l’educazione all’imprenditorialità
L’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT) lancia il “Campus EIT”, una nuova iniziativa volta ad agevolare l’accesso alla sua ampia offerta di istruzione e formazione che combina innovazione e imprenditorialità. L’iniziativa “Campus EIT” contribuisce al previsto Anno europeo delle competenze, promuovendo lo sviluppo delle competenze e un miglior adeguamento alle necessità del mercato del lavoro.
I primi corsi presenti sulla piattaforma riguardano il clima, l’alimentazione, la salute e le materie prime e sosterranno la transizione delle competenze per un’Europa più verde e più prospera.
Oltre alla gamma di nuovi corsi, le attività di istruzione nell’ambito del Campus EIT offriranno, a termine, servizi precedentemente disponibili su vari siti web e rivolti a:
- Studenti delle scuole secondarie attraverso il progetto dell’EIT “Girls Go Circular“, che aiuta le ragazze a sviluppare competenze tecnologiche e imprenditoriali connesse alla transizione verde e digitale;
- Studenti universitari attraverso il marchio EIT, un certificato di qualità rilasciato a programmi di istruzione di eccellenza incentrati sull’innovazione, l’imprenditorialità, la creatività e la leadership.
- Utenti professionali attraverso i corsi e i seminari non universitari dell’EIT. Ad oggi, oltre 100 000 discenti hanno partecipato a tali attività di formazione online dell’EIT.
- stituti di istruzione superiore (HEI) attraverso l’iniziativa HEI EIT, che fornisce sostegno all’insegnamento dell’innovazione e dell’imprenditorialità.
La maggior parte dei programmi scolastici sarà accessibile gratuitamente, mentre i corsi e i programmi più professionali saranno a pagamento.
Mariya Gabriel, commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani ha dichiarato “Abbiamo creato il Campus EIT per offrire un punto di accesso centrale agli studenti e ai professionisti che intendono ampliare le loro conoscenze su vari argomenti, prestando nel contempo attenzione all’innovazione e all’imprenditorialità. Le opportunità e le offerte di formazione offerte dal Campus EIT amplieranno il loro orizzonte in settori cruciali per il nostro futuro. Vogliamo che sia gli studenti che i professionisti dispongano della migliore preparazione, poiché sono le forze trainanti che sosterranno l’Europa nelle sue transizioni digitale e verde.”
- Al via la presidenza svedese del Consiglio dell’UE
Nel primo semestre del 2023 la Svezia esercita la presidenza del Consiglio dell’UE. La Svezia ha individuato quattro priorità per i lavori durante la sua terza presidenza del Consiglio:
- Sicurezza – unità
Per rafforzare la sicurezza della nostra Unione e dei nostri cittadini, dobbiamo costruire un consenso verso una solida politica europea di sicurezza e di difesa, in stretta collaborazione con i partner. Ulteriori passi si baseranno sulla nostra azione comune per contrastare l’aggressione della Russia all’Ucraina, nonché sull’attuazione della Bussola strategica e di altre iniziative. La lotta alla criminalità organizzata transfrontaliera continuerà, rispondendo alle legittime richieste dei cittadini di avere comunità sicure e protette.
- Competitività
Gli attori economici traggono vantaggio dall’operare nel più grande mercato unico del mondo e competono con successo sui mercati mondiali, gettando le basi per la ricchezza, il benessere e la posizione internazionale dell’Europa. L’UE deve continuare a fornire le migliori condizioni possibili per un’economia sana e aperta, basata sulla libera concorrenza, sugli investimenti privati e su una digitalizzazione efficace.
La presidenza svedese cercherà di porre in cima all’agenda politica un approccio concertato alla competitività europea.
- Transizione verde ed energetica
Nei periodi di transizione industriale e tecnologica, i primi a muoversi hanno un vantaggio competitivo. Le aziende e le industrie europee stanno già guidando la transizione. I passi comuni europei verso l’indipendenza dai combustibili fossili sono necessari non solo per la transizione verde, ma anche per la nostra sicurezza. Le aziende europee che forniscono soluzioni verdi saranno molto richieste a livello globale e potranno contribuire a guidare la transizione verso un’economia circolare.
La transizione verso un futuro efficiente dal punto di vista delle risorse e privo di combustibili fossili richiederà grandi investimenti in industrie innovative in grado di tradurre le migliori idee e innovazioni in soluzioni funzionali. Dobbiamo fornire il giusto quadro normativo e le giuste politiche per attrarre questi investimenti.
- Valori democratici e Stato di diritto – le nostre fondamenta
L’Unione europea si basa su valori democratici che aprono la strada alla coesione, alle libertà individuali, alla non discriminazione, all’aumento della produzione economica e all’influenza globale. Il rispetto del principio dello Stato di diritto e dei diritti fondamentali è quindi un elemento essenziale della presidenza svedese, e di ogni presidenza del Consiglio.
Ulf Kristersson, primo ministro svedese, afferma “La nostra unità e la nostra prontezza a intervenire rimangono fondamentali per la sicurezza, la resilienza e la prosperità dell’UE. La Svezia assume la presidenza in un momento in cui l’Unione europea si trova ad affrontare sfide senza precedenti. Un’Europa più verde, più sicura e più libera è alla base delle nostre priorità.”
- Il pilastro europeo dei diritti sociali cinque anni dopo
Il forum europeo sull’occupazione e i diritti sociali è l’evento faro annuale della direzione generale Occupazione, affari sociali e inclusione (DG EMPL) della Commissione. Si svolge per la prima volta quest’anno ed offre l’opportunità di celebrare il quinto anniversario del pilastro europeo dei diritti sociali.
Il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione hanno proclamato il pilastro europeo dei diritti sociali in occasione del vertice sociale di Göteborg, in Svezia, del 17 novembre 2017. Il pilastro definisce 20 diritti e principi guida per un’Europa sociale forte nel 21º secolo che sia equa, inclusiva e ricca di opportunità.
La Commissione ha presentato oltre 130 iniziative per attuare il pilastro negli Stati membri e realizzare un’Europa sociale equa, inclusiva e ricca di opportunità. Tali iniziative spaziano dalla trasparenza e parità delle retribuzioni tra donne e uomini ai salari minimi, dagli investimenti nelle competenze alla lotta contro la povertà infantile, dal reddito minimo alla tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori.
Nel marzo 2021 la Commissione ha presentato il piano d’azione sul pilastro europeo dei diritti sociali. Ad oggi, la Commissione ha già adottato o avviato la grande maggioranza delle misure previste dal piano. Il quinto anniversario del pilastro è stato celebrato in occasione del primo forum europeo sull’occupazione e i diritti sociali, tenutosi a Bruxelles in presenza della Presidente della Commissione Ursula von der Leyen, dell’ex Presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, del Commissario Schmitt e di molti altri illustri ospiti.
I tre obiettivi a livello dell’UE da raggiungere entro il 2030 sono i seguenti:
- almeno il 78% della popolazione di età compresa tra i 20 e i 64 anni dovrebbe avere un lavoro;
- almeno il 60% di tutti gli adulti dovrebbe partecipare ogni anno ad attività di formazione;
- rispetto al 2019, il numero di persone a rischio di povertà o di esclusione sociale dovrebbe essere ridotto di almeno 15 milioni, di cui almeno 5 milioni bambini.
Nel complesso, gli impegni degli Stati membri pongono saldamente l’UE sulla strada verso il conseguimento o addirittura il superamento degli obiettivi a livello dell’UE. Gli obiettivi nazionali sono il risultato di un intenso processo di consultazione da parte degli Stati membri, che comprende consultazioni interne con i principali attori sociali quali le parti sociali, le organizzazioni non governative e le autorità locali.
- Servizi digitali: in vigore le regole UE per le piattaforme online
Entra in vigore oggi la nuova legge sui servizi digitali, la normativa fondamentale dell’UE per un ambiente online più sicuro e responsabile. La legge sui servizi digitali, che si applica a tutti i servizi digitali che mettono i consumatori in collegamento con beni, servizi o contenuti, stabilisce nuovi obblighi globali per le piattaforme online di riduzione dei danni e contrasto dei rischi online, introduce forti tutele per i diritti degli utenti online e colloca le piattaforme digitali in un nuovo quadro unico di trasparenza e responsabilità. Concepite come un insieme unico e uniforme di norme per l’UE, tali norme garantiranno agli utenti nuove tutele e alle imprese la certezza del diritto in tutto il mercato unico. Strumento normativo unico nel suo genere a livello mondiale, la legge sui servizi digitali si pone anche come parametro di riferimento internazionale per un approccio normativo per gli intermediari online.
Tutti gli intermediari online dovranno rispettare i nuovi obblighi di trasparenza, che sono di portata molto ampia, finalizzati all’aumento della responsabilità e della sorveglianza, ad esempio con un nuovo meccanismo di segnalazione dei contenuti illegali. Ma per le piattaforme con più di 45 milioni di utenti viene introdotto un regime speciale: per esse e per i motori di ricerca online di dimensioni molto grandi, infatti, sono previsti ulteriori obblighi, come valutazioni annuali di ampia portata dei rischi di danni online sui loro servizi, ad esempio per quanto riguarda l’esposizione a beni o contenuti illegali o la diffusione di disinformazione. La legge sui servizi digitali prevede l’attuazione di misure adeguate di attenuazione dei rischi, nonché il controllo, da parte di enti indipendenti, dei servizi offerti e delle misure di attenuazione applicate. Le piattaforme più piccole e le start-up avranno meno obblighi ed esenzioni speciali da determinate norme e beneficeranno della maggiore chiarezza e certezza giuridica, fattori di importanza fondamentale per operare in tutto il mercato unico dell’UE.
A seguito dell’entrata in vigore odierna della legge sui servizi digitali, le piattaforme online disporranno di 3 mesi (fino al 17 febbraio 2023) per comunicare il numero di utenti finali attivi sui loro siti web. Gli Stati membri dell’UE dovranno conferire i poteri spettanti ai propri coordinatori dei servizi digitali entro il 17 febbraio 2024, data generale di inizio dell’applicazione della legge sui servizi digitali, quando la legge sui servizi digitali sarà pienamente applicabile a tutte le entità che rientrano nel suo ambito di applicazione.
Margrethe Vestager, vicepresidente esecutiva per Un’Europa pronta per l’era digitale ha dichiarato: “Con la legge sui servizi digitali disponiamo adesso di una legislazione chiara. Le piattaforme online sono al centro di alcuni degli aspetti chiave della nostra vita quotidiana, delle nostre democrazie e delle nostre economie. È logico che si voglia fare in modo che siano all’altezza delle loro responsabilità per quanto riguarda la limitazione della quantità di contenuti illegali online e di attenuazione di altri danni online, nonché di tutela dei diritti fondamentali e della sicurezza degli utenti.”
- 15 novembre Giornata della parità retributiva
Il divario retributivo di genere è un sintomo di squilibri più strutturali tra uomini e donne nelle rappresentazioni economiche, nell’accesso all’istruzione e nelle responsabilità di cura della casa. Le donne sono ancora sottorappresentate e sottovalutate nelle posizioni decisionali in campo economico.
Nel marzo 2020, la Commissione ha pubblicato la sua Strategia per l’uguaglianza di genere 2020-2025 che definisce le azioni da intraprendere per colmare il divario retributivo di genere. Nel novembre 2020, la Commissione ha adottato il Piano d’azione 2021-2025 sulla parità di genere e l’emancipazione femminile nelle azioni esterne.
La proposta della Commissione sulla trasparenza delle retribuzioni, adottata il 4 marzo 2021, introduce misure per garantire che le donne e gli uomini nell’UE ricevano la stessa retribuzione per lo stesso lavoro.
Nel giugno 2022, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno approvato la proposta della Commissione per migliorare l’equilibrio di genere nei consigli di amministrazione delle società. La proposta diventerà presto legge dell’UE.
La proposta della Commissione su salari minimi adeguati per i lavoratori, adottata il 28 ottobre 2020, sostiene l’uguaglianza di genere contribuendo a colmare il divario retributivo di genere e a far uscire le donne dalla povertà, dato che in Europa il numero di donne che percepiscono un salario minimo è superiore a quello degli uomini.
La Commissione affronta anche il problema della sottorappresentazione delle donne nel mercato del lavoro, migliorando l’equilibrio tra lavoro e vita privata dei genitori che lavorano e di coloro che prestano assistenza. La nuova direttiva sull’equilibrio tra lavoro e vita privata è entrata in vigore il 2 agosto 2022.
Nel settembre 2022, la Commissione ha presentato la Strategia europea per l’assistenza al fine di garantire servizi di assistenza di qualità, economici e accessibili in tutta l’Unione europea. La strategia è accompagnata da due raccomandazioni per gli Stati membri sulla revisione degli obiettivi di Barcellona in materia di educazione e cura della prima infanzia e sull’accesso a un’assistenza a lungo termine di qualità e a prezzi accessibili.
Quest’anno la Giornata europea della parità retributiva cade il 15 novembre.
In vista di questa giornata simbolica, Věra Jourová, Vicepresidente per i Valori e la Trasparenza, e Helena Dalli, Commissario per la Parità, hanno dichiarato: “Un lavoro uguale merita una retribuzione uguale: questo è un principio fondante dell’Unione europea. (…) Dobbiamo dare potere alle donne in modo che possano realizzare il loro potenziale. (…) Tutti ne beneficiano, quando tutti sono uguali“.
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