Confprofessioni Emilia Romagna sigla il protocollo d’intesa “conciliazione vita e lavoro”. Lo scorso 11 luglio la Provincia di Reggio Emilia, il Consigliere provinciale di parità della provincia di Reggio Emilia e le organizzazioni sindacali, associazioni datoriali di categoria, hanno firmato un protocollo d’intesa per la promozione di azioni positive volte alla conciliazione di vita familiare e lavoro.
Il documento, siglato tra gli altri dal presidente di Confprofessioni Emilia Romagna, Maria Paglia, fornisce uno strumento utile per favorire il benessere sociale e familiare sia per il conseguimento delle pari opportunità nel mondo del lavoro che per la crescita dell’occupazione femminile. «Sono molto soddisfatta per il risultato ottenuto» ha affermato Maria Paglia, firmataria dello stesso protocollo d’intesa predisposto anche dal Comune di Reggio Emilia. «Le misure di conciliazione nel territorio reggiano, i primi in Emilia Romagna, rappresentano una strategia necessaria per il mantenimento, lo sviluppo e la qualificazione dell’occupazione e la capacità di contribuire alla ripesa dell’economia. E’ un segnale positivo che promuove e agevola non solo le imprese, ma anche gli studi professionali e i liberi professionisti garantendo loro l’accesso ai contributi della Legge n. 53 e un punteggio maggiore ai fini della graduatoria». L’obiettivo delle parti firmatarie è infatti quello di promuovere e sostenere la presentazione di progetti finalizzati a incentivare azioni positive per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro come previsto dall’art. 9 Legge 8 marzo 2000 n. 53 che prevede all’art. 8 lett. e).
Azioni volte alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro erano già state espresse dal Consiglio Europeo di Lisbona del 2000 che esortava i paesi membri dell’Ue alla costituzione della società della conoscenza basata su un uso strumentale del tempo. Anche la Road Map delle Pari Opportunità 2006-2010 inseriva tra gli obiettivi da attuare, l’implementazione della conciliazione tra tempi di vita e di lavoro, mentre la Strategia Europa 2020 punta al rilancio dell’economia del prossimo decennio portando al 75% la percentuale di occupazione sia femminile che maschile.