
Dopo l’annuncio del governo di procedere alla riforma di Equitalia nell’ambito della delega fiscale, il 7 luglio l’Assemblea di Montecitorio ha avviato l’iter per la soppressione di Equitalia, società interamente a controllo pubblico, incaricata dell’attività di riscossione di tributi, contributi e sanzioni degli enti pubblici creditori. La proposta di legge (A.C. 2299) prevede che dal 1 gennaio 2015 le funzioni di Equitalia vengono trasferite all’Agenzia delle entrate, che a tal fine istituisce la Direzione centrale per la riscossione. Gli interessi, le more, gli aggi e le sanzioni per il ritardato o mancato pagamento delle cartelle esattoriali maturati saranno estinti e verranno sostituiti dal pagamento di un interesse pari alla misura del tasso Euribor. Si prevede una riserva pari al 50 per cento delle assunzioni presso l’Agenzia delle entrate – Direzione centrale per la riscossione per il personale impiegato presso Equitalia e le società ad essa collegate. Il capitale sociale è versato al Fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato. Entro il 31 dicembre 2014 Equitalia è tenuta a trasmettere agli enti creditori le comunicazioni di inesigibilità al fine del discarico per inesigibilità e della reiscrizione nei ruoli.
All’Agenzia delle entrate è stato affidato un ruolo centrale nel coordinamento del servizio di accertamento e riscossione, anche attraverso l’ottimizzazione delle risorse e la collaborazione con altri enti. La legge di stabilità 2013 ha disposto l’istituzione di un Comitato di indirizzo e verifica dell’attività di riscossione mediante ruolo, col compito di elaborare criteri per l’individuazione di categorie di crediti oggetto di recupero coattivo e le linee guida generali per lo svolgimento mirato e selettivo dell’azione di riscossione, nonché criteri per consentire il controllo dell’attività svolta sulla base delle indicazioni così impartite. Tali disposizioni si applicano alle quote affidate agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2013. Il decreto del MEF del 16 novembre 2013 disciplina le modalità di funzionamento del Comitato e di nomina dei relativi componenti, i requisiti di tali soggetti e la durata dell’incarico. La legge n. 147 del 2013 conferisce al Comitato un’ulteriore funzione: l’elaborazione di criteri per l’individuazione delle posizioni da sottoporre a controllo puntuale, tenuto conto della capacità operativa delle strutture a tal fine deputate. Si prevede, inoltre, che nella definizione dei criteri il Comitato deve tener conto della necessità di salvaguardare i crediti affidati in riscossione, mediante atti idonei a evitare la decadenza e la prescrizione, e di assicurare la deterrenza e la massima efficacia dell’azione di riscossione avuto anche riguardo alle specificità connesse al recupero delle diverse tipologie di crediti. Si segnala che il Comitato di indirizzo e verifica dell’attività di riscossione mediante ruolo è stato recentemente istituito presso il Dipartimento delle finanze del Ministero dell’economia e delle finanze, con il decreto 16 novembre 2013 che ha disciplinato le modalità di funzionamento del Comitato e di nomina dei relativi componenti, i requisiti di tali soggetti e la durata dell’incarico.