Lazio, Confprofessioni: Svolta sull’equo compenso

Al via l’iter della proposta di legge regionale sulla tutela delle prestazioni professionali. Dili: «Stop agli incarichi a titolo gratuito per rilanciare il lavoro dei giovani e delle donne» «La legge regionale sull’equo compenso può segnare una svolta determinante per il tessuto economico e professionale della Regione Lazio». Con queste parole Andrea Dili, presidente di
Al via l’iter della proposta di legge regionale sulla tutela delle prestazioni professionali. Dili: «Stop agli incarichi a titolo gratuito per rilanciare il lavoro dei giovani e delle donne»

«La legge regionale sull’equo compenso può segnare una svolta determinante per il tessuto economico e professionale della Regione Lazio». Con queste parole Andrea Dili, presidente di Confprofessioni Lazio, accoglie con vivo apprezzamento la proposta di legge 69/2018, contenente “Disposizioni in materia di equo compenso e di tutela delle prestazioni professionali”, a firma di Eleonora Mattia, che ieri ha avviato il suo iter presso la Commissione Lavoro del Consiglio regionale del Lazio.

 

«Negli ultimi 10 anni i redditi dei liberi professionisti sono calati di circa il 20%, a causa di una crisi economica pesantissima, acuita in maniera altrettanto pesante dalla diffusa e iniqua tendenza della pubblica amministrazione di affidare incarichi a titolo gratuito o sottopagati, anche per prestazioni che comportano responsabilità e costi enormi a carico dei professionisti» afferma Dili. «Si tratta di una vera e propria emergenza che colpisce in particolare i giovani e le donne e che esige risposte certe e immediate».

 

«Per tali motivi è necessario che la legge sull’equo compenso si applichi a tutte le prestazioni svolte dai professionisti, ordinistici e associativi, nei confronti delle pubbliche amministrazioni» conclude il presidente di Confprofessioni Lazio. «Questa è la giusta direzione per mettere una pietra tombale sui bandi e sugli incarichi professionali gratuiti, ma soprattutto per rendere certo ed effettivo l’incasso di un compenso che sia proporzionato alla reale qualità della prestazione svolta».