“The Future of Jobs”, il report del World Economic Forum

Come cambierà il mondo del lavoro? Il Report mappa le competenze e le abilità necessarie per affrontare il futuro del mercato del lavoro Il mondo del lavoro, i cambiamenti strutturali e organizzativi causati dalla pandemia ma anche dall’innovazione tecnologica, le professioni che scompariranno e quelle che nasceranno nei prossimi anni, il ruolo crescente del digitale
Come cambierà il mondo del lavoro? Il Report mappa le competenze e le abilità necessarie per affrontare il futuro del mercato del lavoro

Il mondo del lavoro, i cambiamenti strutturali e organizzativi causati dalla pandemia ma anche dall’innovazione tecnologica, le professioni che scompariranno e quelle che nasceranno nei prossimi anni, il ruolo crescente del digitale e del lavoro a distanza. Questi alcuni dei temi trattati dal report “Future of Jobs 2020” del World Economic Forum.

 

L’84% dei manager spinge per la digitalizzazione del lavoro, con un’importante espansione del lavoro da remoto, che potrebbe coinvolgere fino al 44% della forza lavoro. Per rispondere al rischio di un calo della produttività, la soluzione per i datori di lavoro consultati nel Report è quella di creare un senso di comunità, connessione e appartenenza attraverso gli strumenti digitali, e affrontare le sfide che il lavoro da casa pone per quanto riguarda il benessere dei lavoratori.

 

Ma quali sono le caratteristiche fondamentali del lavoratore del futuro? Le capacità di pensiero analitico, la creatività, pensiero critico e capacità analitiche, problem solving e autogestione, abilità di lavorare all’interno di team multidisciplinari e di utilizzare e gestire la tecnologia. “La domanda per le professioni emergenti, ad alto livello di digitalizzazione, è destinata a crescere contemporaneamente all’adozione di nuove tecnologie nei processi di produzione di beni e servizi” – aggiunge Agenda Digitale

 

Dal Report emergono però anche diversi rischi: si prevede un calo dei ruoli routinari dal 15,4% della forza lavoro al 9% (-6,4%), mentre le professioni emergenti cresceranno dal 7,8% al 13,5% (+5,7%).

 

“Entro il 2025, 85 milioni di posti di lavoro potrebbero essere sostituiti in seguito a una diversa suddivisione del lavoro tra uomo e macchine, mentre potrebbero emergere 97 milioni di nuove professioni più adatte ai nuovi assetti organizzativi aziendali” – si legge su Agenda Digitale. “Il 43% delle aziende prevede di ridurre la propria forza lavoro a causa dell’integrazione di nuove tecnologie nei processi di produzione, il 41% di espandere il proprio utilizzo di contractor esterni e il 34% di necessitare un maggior numero di impiegati per poter gestire e utilizzare al meglio la tecnologia applicata”.

 

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