ANC

Convegno nazionale ANC, focus su manovra finanziaria e ruolo della professione

Lo scorso 16 gennaio, a Roma, si è tenuto il confronto tra dottori commercialisti e istituzioni sui punti salienti della manovra fiscale 2025

Lo scorso 16 gennaio, si è tenuto a Roma, presso l’Hotel Quirinale, il Convegno Nazionale dell’Associazione Nazionale Commercialisti (ANC), dal titolo “L’Anno che Verrà – La Manovra Finanziaria e la Professione” che annovera tra le aziende sostenitrici anche la società di consulenza Alavie. L’evento ha coinvolto rappresentanti delle istituzioni, rappresentanti della categoria e Presidenti di importanti ODCEC locali,  giornalisti  e opinion leader, che affronteranno i temi principali della Legge di Stabilità per delineare i cambiamenti che attendono imprese e commercialisti nel 2025.

Di rilievo gli interventi di Maurizio Leo, viceministro dell’Economia e delle Finanze, Alberto Luigi Gusmeroli, Presidente della Commissione Attività Produttive della Camera, Antonio Misiani, Vicepresidente della Commissione Bilancio del Senato, Mario Turco, Componente della Commissione Finanze del Senato, Andrea De Bertoldi, Componente della Commissione Finanze della Camera e Riccardo Zucconi, Componente della Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera. Un’occasione di confronto e dibattito per rispondere alle aspettative dei commercialisti per il nuovo anno a fronte dei cambiamenti previsti dalla Legge di Stabilità e valutare le implicazioni della manovra finanziaria, con un focus sulle modifiche normative che influenzeranno l’attività degli studi professionali.

Quali novità tra Industria 4.0 e Transizione 5.0 avranno un reale impatto sul tessuto imprenditoriale italiano? Le innovazioni in materia di IRES premiale e incentivi all’occupazione saranno un vero driver per lo sviluppo delle imprese italiane? A che punto è l’adesione al concordato preventivo biennale?

Si tratta di aspetti fondamentali per definire come per poter orientare il lavoro di consulenza strategica che gli studi professionali svolgono per le imprese.

Per rispondere ed essere pronti a questi cambiamenti, la digitalizzazione e l’evoluzione tecnologica sono un alleato strategico per i commercialisti. A tal proposito, la recente survey “What’s Next- Quali scenari futuri per la professionerealizzata da Alavie – leader nel campo della compliance normativa da oltre trent’anni – in collaborazione con ANC mostra come i professionisti abbiano già le idee chiare.

La ricerca ha evidenziato la crescente centralità di strumenti tecnologici e dell’intelligenza artificiale per migliorare la gestione degli studi e supportare le attività di consulenza strategica alle imprese. Secondo i dati emersi, il 72% dei commercialisti ritiene indispensabili software avanzati per adempiere alle crescenti esigenze normative, mentre il 71% guarda con interesse alle soluzioni basate sull’IA. Inoltre, la survey mostra come, per affrontare efficacemente queste trasformazioni, i professionisti stiano investendo sempre più in competenze trasversali. Il futuro della professione richiede una combinazione di conoscenze fiscali e contabili, unite a capacità legate alla strategia d’impresa, alla data science e alla compliance normativa.

Marco Cuchel, Presidente di ANC dichiara: “Abbiamo a cuore da sempre il ruolo della nostra professione e i convegni organizzati dalla ANC puntano a creare occasioni di confronto aperto con le istituzioni per creare un ponte diretto tra il mondo della politica e il mondo delle imprese, unico modo per poter salvaguardare e far crescere il tessuto economico imprenditoriale nel nostro paese”  

Vito Ziccardi, CEO di Alavie, commenta: “Siamo lieti di prendere parte a questo incontro di grande rilevanza per il mondo professionale e di confronto con le Istituzioni. Le novità introdotte dalla Legge di Stabilità pongono sfide significative per i commercialisti. Da trent’anni siamo a fianco dei professionisti per supportarli nel trovare il giusto equilibrio tra competenze e innovazione tecnologica. Questo approccio sistemico si configura sempre più come un’opportunità per rafforzare il ruolo del commercialista come figura chiave per il sistema economico e imprenditoriale italiano”.