Alla fine è arrivata la necessaria proroga, anche se solo “mini”, per l’invio dei dati sanitari.
Percorrendo le tappe dell’intera vicenda, lo scenario è tristemente quello di sempre: ovvero quello che denunciavamo un anno fà all’avvio della tanto sbandierata “rivoluzione 730 precompilato”! Nulla è cambiato: provvedimenti ultratardivi, difficoltà applicative e assenza di chiarimenti ufficiali e adempimenti cervellotici scaricati sulle spalle di contribuenti o intermediari che devono sopperire alle carenze dell’apparato statale per permettere al governo di fare roboanti affermazioni e slides patinate!
Abbiamo ascoltato affermazioni quali: “accanimento sanzionatorio”, “adempimenti gravosi ed onerosi”, “disordine amministrativo che danneggia i contribuenti”, contenute nell’Audizione della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri dello scorso Novembre 2015!
Abbiamo letto del “botta e risposta” tra Agenzia delle Entrate e Garante della Privacy, sul ritardo del provvedimento attuativo giunto alla fine del mese di luglio!
Abbiamo affiancato, come sempre, i clienti in tutti gli adempimenti e le preoccupazioni, soprattutto pensando alle sanzioni, di un obbligo disciplinato e somministrato con il contagocce.
Tutto questo, ovviamente, poteva essere evitato applicando le tutele previste dallo Statuto del contribuente, che condurrebbero ad individuare il primo anno di applicazione della disposizione nel 2016, e non già nel 2015. Purtroppo siamo abituati anche a veder calpestate tali norme!
La trasmissione dei dati sanitari è solo l’inizio dell’odissea “precompilato 2016”.
Il prossimo 7 marzo scadrà l’invio dell’ormai nota CU, che, quest’anno, è promossa “dichiarazione dei sostituti d’imposta”, parte prima, poiché la parte seconda, con i dati dei versamenti, sarà presentata a luglio.
In nome del precompilato sarà conferito ai “sostituti d’imposta” il primato dei soggetti tra i più sanzionati del nostro ordinamento! La preoccupazione è di dover comunicare in temi brevissimi un’elevata mole di dati, consapevoli che l’errore non è ammesso e costa carissimo!
NON Sarebbe forse il caso di chiarire quali sono le relazioni tra le sanzioni previste per la dichiarazione dei sostituti d’imposta e le sanzioni proprie della CU? NON Sarebbe forse l’ora di eliminare le supersanzioni per quei dati non utili alla compilazione del precompilato? NON Sarebbe forse il momento di accorgersi che il 7 marzo è una scadenza improponibile?
L’UNGDCEC rileva che, ad un anno dall’inizio dell’odissea precompilato, lo scenario non è mutato! Gli adempimenti continuano ad essere gravosi ed onerosi per gli operatori destinatari delle disposizioni, che si trovano a dover rispettare, al buio, i tempi dettati dall’Amministrazione finanziaria.
La riflessione più amara è pensare che nella settimana in cui ci si occupava di come risolvere i malfunzionamenti dell’invio dei dati sanitari, la CTR Toscana rinviava alla Corte Costituzionale, ad un mese dalla sentenza delle SSUU, la “questione contraddittorio endoprocedimentale”, a fronte dell’assordante silenzio del legislatore!
Siamo proprio sicuri che il bisogno fiscale primario sia una dichiarazione precompilata? NON sarebbe forse meglio progettare prima un sistema fiscale più equo e comprensibile? Non sarebbe forse meglio avere tutele ben definite in fase di controllo da parte dell’Amministrazione Finanziaria? Non sarebbe forse meglio per lo stato e per i cittadini valorizzare l’esperienza e le capacità tecniche dei professionisti invece di relegarli a meri supplenti delle innumerevoli lacune della pubblica amministrazione (con tanto di sanzioni inaccettabili!)?
Noi, giovani commercialisti, abbiamo un’idea ben chiara del nostro ruolo di professionisti e di quali siano le priorità e siamo pronti, come già dimostrato, ad una concreta e fattiva collaborazione con le Istituzioni!