Next Stop Bruxelles: settimana dal 30 giugno al 4 luglio

L'agenda settimanale delle Istituzioni europee a cura del Desk Europeo di Confprofessioni

Commissione Europea

Mercoledì 2 luglio, la Commissione europea presenterà una proposta legislativa sulla revisione della Legge europea sul clima, includendo un ambizioso, nuovo, obiettivo climatico per il 2040. Al centro della proposta, ci sarà un target di riduzione del 90% delle emissioni rispetto ai livelli del 1990, ma con una novità che potrebbe riguardare l’inclusione di crediti internazionali sul carbonio, fino a un massimo del 3%, per raggiungere il target. L’obiettivo della misura è garantire la competitività economica, la resilienza e la leadership UE nelle tecnologie pulite.

La proposta rientra nel pacchetto “Fit for 55” e mira ad allineare le normative europee agli obiettivi climatici per il 2030 e il 2050. Esso stabilisce l’obbligo giuridico dell’UE di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e un obiettivo intermedio per il 2030 di ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990. Infine, la proposta sarà accompagnata da misure per il “Clean Industrial Deal”, che mirano a promuovere la transizione verso un’economia a basse emissioni.

La revisione della legge sul clima e il nuovo obiettivo per il 2040 saranno discussi in Commissione e dovranno tenere conto sia della traiettoria dell’Accordo di Parigi sia delle scadenze della Cop30. Essi, rappresentano un passo importante per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione dell’UE e affrontare il cambiamento climatico. Ad ogni modo, i governi sembrano già divisi. Si sta parlando infatti di “flessibilità mirata”, per consentire agli Stati membri di contabilizzare parte delle riduzioni con i crediti generati da progetti di assorbimento delle emissioni fuori dall’Ue, purché rispettino alti standard. Questo permetterebbe di rassicurare i governi più reticenti, e smussare le opposizioni nel Parlamento, in particolare del Partito popolare europeo. Sostenitore di questa linea politica più moderata è, ad esempio, il presidente francese Emmanuel Macron, il quale ha chiesto esplicitamente di “sganciare il target 2040 dall’obiettivo intermedio al 2035”. Il Nord Europa, ha assunto invece una posizione più reattiva, che non metta in gioco la credibilità della strategia europea sul clima, indebolendo gli obiettivi. Il ministro danese Dan Jørgensen ha infatti dichiarato che “è essenziale che il -90% sia raggiunto principalmente attraverso riduzioni interne, i crediti esterni devono restare un’eccezione, non la regola”. 

Consiglio dell’UE

Al Consiglio, questa settimana, non c’è nessuna particolare iniziativa da segnalare. Si tratta, infatti, di una “settimana bianca istituzionale”, durante la quale non sono previste riunioni ufficiali e non si svolgono attività legislative; e ciò avviene in particolare tra due sessioni operative, quando ad esempio un summit importante si è da poco concluso e il prossimo evento è pianificato diversi giorni dopo. Nel caso specifico, il Consiglio Europeo si è difatti concluso da poco (26 e 27 giugno) e attualmente l’attenzione è concentrata sullo svolgimento della FfD4 a Siviglia e sul summit UE–Moldavia del 4 luglio, che impegneranno i membri in missioni esterne.

  • La quarta edizione della Conferenza Internazionale sul Finanziamento dello Sviluppo (FFD4) rappresenta un’opportunità unica per riformare il sistema di finanziamento a tutti i livelli, incluso il sostegno alla riforma dell’architettura finanziaria internazionale e l’affrontare le sfide di finanziamento che ostacolano l’impulso urgente agli investimenti necessari per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs). La Conferenza FFD4 si terrà presso il Centro Congressi ed Espositivo FIBES di Siviglia e rappresenterà uno spazio in cui i leader di tutti i governi, insieme a organizzazioni internazionali e regionali, istituzioni finanziarie e commerciali, imprese, società civile e il sistema delle Nazioni Unite, si riuniscono ai massimi livelli, promuovendo una cooperazione internazionale più forte.
  • Il vertice UE – Moldova rappresenta un’opportunità fondamentale per sottolineare l’importanza strategica del futuro della Moldova all’interno dell’UE. Consentirà all’Europa di ribadire il suo forte sostegno politico e finanziario al percorso di adesione della Moldova all’UE, all’impegno del paese a favore delle riforme connesse all’UE e a settori importanti come l’energia e la risposta alle minacce ibride. I leader europei ribadiranno inoltre il loro fermo impegno a favore della sovranità, della sicurezza e della resilienza della Moldova, in particolare alla luce delle attuali conseguenze della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina e dei continui attacchi ibridi della Russia nei confronti della Moldova.

Parlamento Europeo

Al Parlamento, questa settimana si riuniranno i gruppi politici e diverse Commissioni parlamentari. In particolare, si segnala che:

Lunedì 30 giugno si riunirà la Commissione per le questioni economiche e monetarie (ECON) e la Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (LIBE), dalle 18.30 alle 20.00:

  • È previsto uno scambio di opinioni con la Commissaria Maria Luís Albuquerque (servizi finanziari e l’Unione del risparmio e degli investimenti) sull’elenco di paesi terzi che presentano carenze strategiche nei loro regimi normativi di antiriciclaggio (c.d. paesi terzi ad alto rischio). La Commissione europea aveva proposto di aggiungere alla lista la Repubblica Democratica del Congo, Gibilterra, Mozambico, Tanzania ed Emirati Arabi Uniti, ma il Consiglio ha chiesto più tempo per la revisione. I deputati europei potrebbero esprimere preoccupazione per i ritardi e sollecitare una procedura più rapida ed efficace per l’inserimento di nuovi paesi nella lista. In dettaglio, la discussione odierna fa parte di un processo più ampio di aggiornamento delle norme dell’UE per la lotta contro il riciclaggio e il finanziamento del terrorismoLa lista dei paesi terzi ad alto rischio viene aggiornata periodicamente in base alle raccomandazioni del GAFI (Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale) per includere quelle giurisdizioni che presentano carenze significative nei loro regimi di lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. L’aggiunta di un paese a questa lista ha conseguenze significative, poiché impone maggiori obblighi di due diligence alle istituzioni finanziarie e ad altri soggetti obbligati nell’UE che operano con tali paesi. Il Parlamento europeo, insieme al Consiglio, ha il potere di approvare o respingere la decisione della Commissione di aggiornare la lista. Pertanto, il dibattito odierno è un’importante opportunità per i deputati di esprimere le loro opinioni e influenzare il processo decisionale. La procedura prevede che la decisione della Commissione diventi definitiva se né il Parlamento né il Consiglio sollevano obiezioni entro un mese.

Inoltre, da lunedì 30 giugno a mercoledì 2 luglio, una delegazione della Commissione DEVE per lo Sviluppo, composta da quattro membri, si recherà alla 4ª Conferenza sul Finanziamento per lo Sviluppo (FfD4):  lo scopo della delegazione è, come detto sopra, quello di inviare un messaggio a sostegno della dimensione parlamentare della democrazia e del multilateralismo.

Desk Europeo di Confprofessioni