Depositi contratti produttività, +30% da inizio anno

Nelle prime due settimane di febbraio, la crescita è del 40,8% rispetto allo stesso periodo del 2024. Il report "Deposito contratti" del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Impennata dei contratti relativi ai premi di risultato e alla partecipazione agli utili di impresa. Secondo il report “Deposito contratti” del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il numero di contratti depositati tra il 1° gennaio e il 17 febbraio 2025 ha infatti raggiunto quota 1.008, segnando un incremento del 29,9% rispetto all’anno precedente. Nelle prime due settimane di febbraio, la crescita è stata del 40,8% rispetto allo stesso periodo del 2024. Questo trend positivo è il risultato della stabilizzazione dell’aliquota agevolata per la tassazione di questi premi, introdotta nella Legge di Bilancio 2025, e confermata per i prossimi anni.

A livello complessivo, i contratti depositati e attivi sono ora 10.925, con un incremento del 9,7% rispetto al 2024. La maggior parte di questi contratti sono di tipo aziendale (8.838), ma a segnare la crescita più significativa è la componente dei contratti territoriali, che ha visto un aumento del 26,5% nel periodo tra il 2024 e il 2025 (passando da 1.650 a 2.087).

Premi e obiettivi: il valore delle misure per i lavoratori

I contratti attivi, che beneficiano di una significativa detassazione, hanno obiettivi specifici. La maggior parte si concentra su misure legate alla produttività (8.865 contratti), seguiti da quelli focalizzati sulla redditività (7.081) e sulla qualità (5.675). In aggiunta, sono previsti 1.152 piani di partecipazione e 6.677 contratti che includono misure di welfare aziendale. A beneficiare di questi contratti sono circa 2,8 milioni di lavoratori, che vedranno riconosciuti premi medi annuali pari a 1.565 euro.

Un’opportunità per le PMI e le medie imprese

Un aspetto interessante riguarda la distribuzione delle aziende che hanno adottato questo strumento. La metà dei contratti proviene da imprese con meno di 50 dipendenti, a dimostrazione di come anche le piccole realtà stiano usufruendo di questa opportunità. La restante parte è suddivisa tra aziende con almeno 100 dipendenti (35%) e quelle di dimensioni intermedie, tra 50 e 99 dipendenti (15%).

La detassazione confermata fino al 2027

I premi corrisposti ai lavoratori in virtù di questi contratti sono soggetti a un’imposta sostitutiva agevolata, fissata al 5%, una misura che la Legge di Bilancio per il 2023 aveva già introdotto, abbassando la tassazione rispetto agli anni precedenti. Tale detassazione è stata confermata anche per il 2024 e sarà attiva fino al 2027, come previsto dalla recente Manovra. L’aliquota ridotta si applica ai lavoratori dipendenti del settore privato, sia a tempo determinato che indeterminato, con redditi da lavoro dipendente non superiori a 80mila euro, per un massimo di 3mila euro lordi, cifra che può arrivare a 4mila euro nelle imprese che coinvolgono i dipendenti nella gestione e organizzazione del lavoro.