Adepp: cresce il numero di iscritti

Presentato il VI rapporto sulle libere professioni e sulla previdenza privata. In calo i nuovi ingressi, mentre si arresta la caduta dei redditi. Le donne non recuperano il reddito che avevano prima di diventare madri Tra il 2005 e il 2015 il numero degli iscritti Adepp è cresciuto del 21,59%, arrivando a una quota di
Presentato il VI rapporto sulle libere professioni e sulla previdenza privata. In calo i nuovi ingressi, mentre si arresta la caduta dei redditi. Le donne non recuperano il reddito che avevano prima di diventare madri

Tra il 2005 e il 2015 il numero degli iscritti Adepp è cresciuto del 21,59%, arrivando a una quota di circa 1.489.000 unità, ma non per effetto di nuovi ingressi. “È la fotografia di un Paese sempre più diversamente giovane – ha spiegato il presidente dell’Associazione degli enti previdenziali privati, Alberto Oliveti, presentando, lo scorso 14 dicembre, il VI rapporto sulle libere professioni e sulla previdenza . Dai nostri dati vediamo che il numero dei professionisti aumenta non per via dei nuovi ingressi, che infatti sono diminuiti, ma per la permanenza al lavoro dei più anziani. È positivo invece il dato sulle donne professioniste la cui percentuale aumenta anche se lentamente”.

 

Secondo il rapporto, primo segnale di una progressiva uscita dalla crisi è la netta riduzione del calo dei redditi dei professionisti (-0,3% tra il 2014 e il 2015); tuttavia, permangono  “diversità anche sostanziali tra categorie e categorie, restano sempre evidenti i gap di genere, generazionali e geografici”. A tal proposito, ha denunciato il presidente AdEPP, “i due terzi delle donne, dopo aver avuto un figlio, non recuperano il reddito professionale che avevano;  una donna su sette l’azzera”.

 

Per quanto riguarda contributi e prestazioni, nel 2015 gli Enti Previdenziali hanno raccolto più di 9 miliardi di Euro di oneri contributivi (+2%) e pagato oltre 5,9 miliardi di euro di prestazioni (+4,6%). “Il rapporto positivo contributi/prestazioni è un indice di tenuta previdenziale – ha sottolineato Oliveti. Nonostante i due parametri si stiano avvicinando va comunque sottolineato che la distanza è ancora di garanzia”.

 

Mentre, sul fronte delle tasse, Oliveti ha aggiunto che “l’Adepp destina al welfare la stessa somma che lo Stato ci prende in tasse secondo modalità che non ha equivalenti con gli altri nostri competitor europei. Mezzo miliardo che potremmo destinare ai giovani nel rispetto della nostra vocazione solidale”.