Le libere professioni non sono un ostacolo alla crescita

Confprofessioni al tavolo tra Governo e Parti sociali del 10 agosto 2011 Al tavolo di confronto tra il Governo e le Parti sociali a Palazzo Chigi, Confprofessioni ha dichiarato che non si può definire un intervento di liberalizzazione l’azzeramento ideologico e strumentale dell’impianto delle libere professioni ordinistiche. La Confederazione italiana libere professioni ha inoltre ribadito
Confprofessioni al tavolo tra Governo e Parti sociali del 10 agosto 2011

Al tavolo di confronto tra il Governo e le Parti sociali a Palazzo Chigi, Confprofessioni ha dichiarato che non si può definire un intervento di liberalizzazione l’azzeramento ideologico e strumentale dell’impianto delle libere professioni ordinistiche.
La Confederazione italiana libere professioni ha inoltre ribadito di essere pronta ad un confronto aperto con il Governo e le altre Parti sociali per un ammodernamento delle libere professioni capace di rispondere alle rinnovate esigenze del mercato e del consumatore, nel rispetto delle competenze e della qualità della prestazione.
Confprofessioni denuncia all’opinione pubblica come pura demagogia l’accanimento mediatico contro le libere professioni, tendente a egemonizzare i servizi professionali.
Perché per intervenire su un impianto elettrico o idraulico, oppure per far riparare la propria autovettura, è giustamente obbligatorio rivolgersi a tecnici iscritti ad uno specifico albo o elenco che attesta la loro competenza tecnica? Perché è un diritto del cittadino sapere se il tecnico al quale si è rivolto è adeguato e competente per il lavoro che deve svolgere.
E perché di punto in bianco questo principio sembra non valere più per le attività professionali come quelle giuridiche, tecniche, sanitarie o economiche?
 

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