L’Ue detta i tempi delle liberalizzazioni

Tra le proposte del ministero dello sviluppo economico contenute nella bozza del dl sviluppo rispuntano i professionisti La liberalizzazione delle professioni si allinea al dettato comunitario. L’eliminazione delle barriere di accesso alle attività economiche, libere professioni comprese, dovrà infatti rispettare i tempi imposti da Bruxelles per l’adeguamento degli ordinamenti di Stato, Regioni, Province e Comuni
Tra le proposte del ministero dello sviluppo economico contenute nella bozza del dl sviluppo rispuntano i professionisti

La liberalizzazione delle professioni si allinea al dettato comunitario. L’eliminazione delle barriere di accesso alle attività economiche, libere professioni comprese, dovrà infatti rispettare i tempi imposti da Bruxelles per l’adeguamento degli ordinamenti di Stato, Regioni, Province e Comuni al principio di libertà e concorrenza. È una delle proposte avanzate dal ministero per lo Sviluppo economico, contenute nella bozza del decreto sviluppo, che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni al Consiglio dei ministri. Nel documento dei tecnici del ministro Romani spunta poi l’ipotesi di cancellare la previsione che consente la pattuizione dei compensi in deroga alle tariffe professionali, per consentire una maggior tutela al consumatore. Dopo il decreto legge del 13 agosto scorso (convertito nella legge n. 148 del 14 settembre 2011), anche il decreto sviluppo torna sul tema delle professioni, scandendo i ritmi della liberalizzazione. Si comincia subito con il commercio all’ingrosso, le imprese di facchinaggio, le agenzie fieristiche ed espositive, ma lo step successivo riguarderà le attività e i servizi professionali, secondo lo schema introdotto dalla manovra di ferragosto.

Il ministero dello Sviluppo economico rilancia il tema delle infrastrutture, per sbloccare gli investimenti off-shore e promuovere lo sviluppo e l’utilizzo delle diverse forme energetiche (dal metano al nucleare). Nel settore dell’energia, sarà l’Autorità per l’energia elettrica e il gas, sulla base di indirizzi stabiliti dal Ministro dello sviluppo economico, ad adottare misure finalizzate a ridurre i costi di allacciamento alla rete di trasporto o di distribuzione del metano, mentre sul fronte delle concessioni demaniali (depositi e stabilimenti costieri energetici) si punta a un periodo non inferiore ai 20 anni.

Tra le misure di sostegno alle imprese, potranno accedere alle risorse provenienti dal Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti di ricerca (FRI), anche le aziende che realizzano nuovi investimenti in collaborazione con altre imprese o organismi di ricerca. I criteri applicativi di tale disposizione saranno stabiliti da un decreto adottato dal ministro dello Sviluppo economico, di concerto con il ministro dell’Economia.

Nutrito anche il pacchetto di misure per la semplificazione, che toccano da vicino anche alcune attività professionali. Tra le disposizioni contenute nel documento del ministero dello Sviluppo economico novità di rilievo riguardano le cooperative edilizie abitative, che non saranno più tenute a presentare alla Direzione Generale delle Cooperative, entro il 30 giugno di ciascun anno, una relazione che documento l’attività svolta nel corso dell’anno precedente. In materia di registro delle imprese vengono introdotte sanzioni con lo scioglimento, senza nomina di un liquidatore, delle società di capitali che, alla data di entrata in vigore del presente decreto, non abbiano depositato i bilanci di esercizio da oltre cinque anni. Infine, viene soppressa la commissione e semplificate le procedure di iscrizione al ruolo dei periti e degli esperti nei tribunali; la dichiarazione di conformità di un impianto alla regola dell’arte sarà depositata in via telematica solamente presso lo sportello unico, che la trasmette allo sportello unico per l’edilizia del comune competente che effettua le verifiche avvalendosi anche delle informazioni contenute nel registro delle imprese senza chiedere ulteriori dati all’impresa.

 

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