Monti: al via la fase due

POLITICA. Alla conferenza stampa di fine d’anno, il premier detta l’agenda delle riforme Dal risanamento dei conti pubblici alla crescita economica del Paese. Si muove tra la fase uno e la fase due, lungo l’asse della crisi e dello sviluppo la conferenza stampa di fine anno del presidente del Consiglio, Mario Monti, che si è
POLITICA. Alla conferenza stampa di fine d’anno, il premier detta l’agenda delle riforme

Dal risanamento dei conti pubblici alla crescita economica del Paese. Si muove tra la fase uno e la fase due, lungo l’asse della crisi e dello sviluppo la conferenza stampa di fine anno del presidente del Consiglio, Mario Monti, che si è svolta il 29 dicembre a Palazzo Chigi. Il professore ha precisato che entrambe le fasi perseguono i medesimi obiettivi: consolidamento dei conti pubblici, crescita ed equità. Se nella prima fase il Governo si è occupato soprattutto del consolidamento dei conti pubblici, curando comunque equità sociale e badando alle esigenze della crescita, è proprio nella “fase 2” ribattezzata “Cresci-Italia” che l’obiettivo della crescita, in sintonia con il consolidamento dei conti pubblici, assumerà un ruolo primario. Il Governo è convinto che l’operazione volta a liberare energie (liberalizzazioni e concorrenza) abbia sia finalità di crescita che di equità. A tale scopo non vi è una distinzione tra le due fasi, ma una semplice successione di calendario.
Non occorrerà un’altra manovra e la fase della crescita non implicherà larghezza finanziaria, ha sottolineato Monti. Non si farà molto uso del denaro pubblico, ma dell’equità come leva. “Attraverso liberalizzazioni concorrenza e la riforma del mercato del lavoro limeremo i privilegi e le rendite che frenano i meccanismi economici a danno dei giovani” ha aggiunto Monti.
Tra gli obiettivi annunciati dal Presidente del Consiglio risalta il raggiungimento del pareggio di bilancio entro il 2013, con la precisazione che tutti gli impegni cui Palazzo Chigi sta dando puntale, credibile e tempestiva attuazione si presentavano come “atto dovuto”, essendo impegni assunti dai precedenti governi, mentre in questa nuova fase comincerà “l’atto voluto” dal Governo Monti.
Nessuna specifica misura per quanto riguarda la crescita è stata annunciata, essendo tutte in lavorazione, ma l’intento del Premier è stato quello di presentare “la logica dell’azione del Governo”. I tempi saranno ancora una volta piuttosto veloci, dal momento che entro fine gennaio l’Europa attende ulteriori provvedimenti adottati e altri calendarizzati all’eurogruppo del 23 gennaio poi al Consiglio europeo del 30 gennaio.
In vista di tali scadenze l’attenzione viene posta su: concorrenza e liberalizzazione, lavoro e ammortizzatori sociali, sviluppo economico e infrastrutture, coesione territoriale. In particolare sulle misure relative alla competitività (liberalizzazioni) e ulteriori misure per la crescita, si lavorerà intensamente nelle prime settimane di gennaio, previo confronto con le categorie produttive interessate, per arrivare all’obiettivo di presentare tali provvedimenti entro le sopra citate date. Per la riforma del lavoro e degli ammortizzatori sociali (di concerto con le parti sociali), invece, il timing sarà più dilatato con un’eventuale prima scadenza riferita alla riunione di febbraio dell’Eurogruppo. Sul welfare il Presidente Monti, ha ribadito che resta fondamentale sia per l’Italia che per le politiche europee, ma che certamente il welfare italiano dovrà essere riformato per essere più equo ed efficiente, con meno costi e si sta guardando ai modelli del nord Europa (es. Danimarca).
Entro fine aprile, e forse anche prima, verrà presentato il Piano Nazionale di Riforme, richiesto da Bruxelles insieme al piano di stabilità, e il Governo ha intenzione di dare grande rilevanza al Piano, con l’inserimento delle riforme già avviate e di quelle in cantiere. Entro 90 giorni, dall’insediamento del governo, verranno anche forniti i dati dei componenti del governo con riferimento alla trasparenza e alla pubblicità anche delle loro posizioni di interesse.
Per quanto riguarda gli aspetti più legati alla politica, il presidente Monti ha specificato che non caldeggia alcun modello in particolare per la riforma elettorale ma ritiene senz’altro che i partiti debbano lavorare quanto prima a questa e ad altre riforme istituzionali che porterebbero un miglior clima generale e un maggior dialogo anche con riferimento all’azione di governo. Per quanto riguarda le forze politiche, il Presidente del Consiglio ha fatto esplicito riferimento a quelle forze che non sostengono il governo e con le quali auspica comunque un dialogo sul alcuni temi in particolare come le misure che riguarderanno anche la pubblica amministrazione.

 

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