Cadiprof, professionisti in prima fila

BILATERALITA’ Il focus del Centro Studi della Cassa sui titolari degli studi professionali iscritti alla Cassa Libero professionista, attivo soprattutto nell’area medico-sanitaria e odontoiatrica o in quella economico-amministrativa. Un’età compresa tra i 40 e i 60 anni. Titolare unico dello studio, che opera prevalentemente nelle regioni del Centro Nord. È il profilo “tipo” del professionista-datore
BILATERALITA’ Il focus del Centro Studi della Cassa sui titolari degli studi professionali iscritti alla Cassa

Libero professionista, attivo soprattutto nell’area medico-sanitaria e odontoiatrica o in quella economico-amministrativa. Un’età compresa tra i 40 e i 60 anni. Titolare unico dello studio, che opera prevalentemente nelle regioni del Centro Nord. È il profilo “tipo” del professionista-datore di lavoro che emerge dall’ultima analisi sugli studi professionali in Italia, elaborata da Cadiprof lo scorso gennaio, che fotografa una realtà economica in continua evoluzione e sempre più sensibile alle problematiche occupazionali e di welfare del settore libero-professionale.
È l’immagine di un professionista non convenzionale, fuori dagli stereotipi mass-mediatici, quella che risulta dalle statistiche e dai dati sulle adesioni alla Cassa di assistenza sanitaria integrativa per gli studi professionali. Un soggetto economico a tutto tondo che riesce a interpretare le nuove dinamiche del lavoro, senza però perdere le sue radici; che sa cogliere le opportunità offerte dalla bilateralità di settore per migliorare l’organizzazione del suo studio, ma anche per fidelizzare le risorse interne. Il protagonista di un comparto che comincia ad avere un peso specifico di assoluto rilievo nel panorama economico e sociale del Paese. Si stima, infatti, che il settore delle libere professioni esprima il 12,5% del Pil nazionale e incida per il 20% dell’occupazione.
La crescita dimensionale del comparto professionale trova puntuale conferma anche nell’indagine Cadiprof, che alla fine del 2011 registrava oltre 250 mila adesioni tra i dipendenti degli studi professionali, con una crescita costante superiore al 9% negli ultimi quattro anni. Numeri che, tra l’altro, collocano la Cassa ai vertici delle classifiche nazionali dei fondi sanitari integrativi. A muovere le fila di una forza lavoro così rilevante sono appunto i liberi professionisti, che per la prima volta, entrano a pieno titolo nell’analisi elaborata dal Centro studi Cadiprof. Incrociando, infatti, i dati sulle adesioni alla Cassa, l’indagine è arrivata a mappare le caratteristiche dei propri iscritti, categoria per categoria, al fine di censire i profili organizzativi degli studi e poter calibrare, quindi, le proprie iniziative e i propri strumenti sulle reali esigenze degli aderenti a Cadiprof. Si tratta del primo step di un programma più ampio, che mira a estendere ai liberi professionisti, in particolare ai più giovani, agevolazioni, opportunità e servizi finora riservati esclusivamente ai lavoratori dipendenti.
Ma chi sono i professionisti? Entrando nel dettaglio dell’analisi, si evince che la popolazione più numerosa rientra nella fascia di età compresa tra i 40 e i 60 anni, che rappresenta circa il 50% dei professionisti aderenti alla Cassa, portando quindi l’età media sulla soglia dei 55 anni. Significativa, non solo ai fini statistici, risulta poi la distinzione di genere che vede emergere sempre più frequentemente figure femminili alla guida di uno studio professionale, nonostante e difficoltà a coniugare famiglia e professione. Più delicata, invece, appare la questione giovanile. Solo il 5% degli iscritti alla Cassa tra i datori di lavoro ha meno di 40 anni: un sintomo che conferma, nonostante il boom degli iscritti agli albi professionali, le difficoltà dei giovani a inserirsi nel mercato del lavoro e avviare un percorso professionale autonomo. Un altro dato rilevante riguarda la tipologia dello studio professionale, che per oltre il 77% dei casi è rappresentata da uno studio professionale con un unico titolare: un dato che, da un lato, conferma la capillare diffusione sul territorio; ma che, dall’altro lato, indica la frammentazione del settore professionale. Particolare significativo è anche l’aumento sensibile delle strutture organizzate in associazione o sotto forma di società, che messe insieme arrivano a coprire circa il 20% degli studi iscritti alla Cassa.
Passando poi alle categorie professionali, l’analisi sottolinea la forte propensione degli studi professionali alle politiche di welfare, messe in campo dalla bilateralità di settore. Circa il 63,5% dei datori di lavoro, infatti, provvede all’iscrizione dei propri dipendenti a Cadiprof entro sei mesi dalla data di assunzione. Nello specifico sono i professionisti dell’area sanitaria (in particolare medici dentisti e odontoiatri) i più dinamici a cogliere le opportunità della Cassa, ma anche l’area giuridica e quella economica è ben rappresentata da avvocati e commercialisti. Non si tratta ovviamente di una graduatoria, anche perché le diverse categorie di studi iscritti alla Cassa si muovono proporzionalmente al numero dei professionisti iscritti ai singoli albi e collegi professionali. Da segnalare, infine, l’impennata dei dipendenti iscritti alla Cassa tra la fine del 2011 e l’inizio del nuovo anno. Sulla scia del rinnovo del Ccnl degli studi professionali, siglato lo scorso novembre, il Centro Studi ha registrato una media di 400 nuove adesioni al giorno. Nei primi giorni di gennaio, infatti, oltre 700 datori di lavoro-professionisti per circa 2.800 dipendenti degli studi sono entrati a far parte del sistema Cadiprof.
 

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