Medici, le novita’ per la pensione

Via libera dell’Enpam al piano di sostenibilita’ previdenziale a oltre 50 anni La Fondazione Enpam ha approvato la riforma delle pensioni che garantisce una sostenibilità a oltre 50 anni del suo sistema previdenziale. La cassa dei medici e degli odontoiatri è il primo ente previdenziale privatizzato a mettersi in regola con i nuovi requisiti introdotti
Via libera dell’Enpam al piano di sostenibilita’ previdenziale a oltre 50 anni

La Fondazione Enpam ha approvato la riforma delle pensioni che garantisce una sostenibilità a oltre 50 anni del suo sistema previdenziale. La cassa dei medici e degli odontoiatri è il primo ente previdenziale privatizzato a mettersi in regola con i nuovi requisiti introdotti dal decreto Salva Italia". E’ quanto si legge nella nota della cassa previdenziale che annuncia il via libera dell’autoriforma della pensione dei medici.
Le linee essenziali della riforma, illustrate in dettaglio in una scheda prodotta dall’Enpam, prevedono che la pensione maturata fino alla fine del 2012 continui a essere calcolata con i vecchi criteri e che non venga toccato quanto assegnato prima del nuovo anno (contributi ordinari, aliquota modulare, riscatti della laurea, allineamento). Tutti i fondi confluiranno in un unico bilancio tecnico con saldo corrente comprensivo dei proventi del patrimonio. Per i fondi maggiori il metodo di calcolo della pensione resterà il contributivo indiretto, che computa l’ammontare della pensione sull’intera vita lavorativa del medico e aggancia la rivalutazione all’inflazione anziché al Pil. Per quanto concerne l’età pensionabile, la riforma prevede per tutti i fondi l’innalzamento graduale dell’accesso al trattamento di vecchiaia dagli attuali 65 ai 68 anni nel 2018, mentre per l’anzianità si passa nello stesso arco di tempo dai 59 anni e sei mesi ai 62. In aggiunta all’età minima sarà necessario maturare un’anzianità contributiva di 35 anni e un’anzianità di laurea di 30 anni, oppure, a prescindere dall’età minima, basterà un’anzianità contributiva di 42 anni e un’anzianità di laurea di 30 anni. Interventi differenziati anche sui fondi. Nel fondo per la Medicina generale (che alimenta il 53% delle entrate contributive dell’Enpam) l’aliquota contributiva resterà al 16,5%, fino al 2014, per i medici di medicina generale (mmg) e al 15%, fino al 31 dicembre 2014, per i pediatri. Dall’anno successivo si salirà gradualmente dell’1% all’anno fino a raggiungere il 26% (nel 2024 per i mmg e nel 2025 per i pediatri). Nel fondo per gli specialisti ambulatoriali, che dal 2013 passeranno al contributivo indiretto come i mmg, l’aliquota resterà al 24% fino al 2014 per poi aumentare di un punto all’anno fino ad allinearsi nel 2023 all’aliquota media dei dipendenti (32,65%). Per la quota B (liberi professionisti) l’aliquota resta al 12,5% fino al 2014, per poi crescere di un punto all’anno fino al 19,5% nel 2021. Sale anche la soglia oltre la quale scatta l’obbligo della contribuzione ordinaria, dai 70 mila euro del 2013 agli 80 mila del 2014 fino al massimale Inps nel 2015. Per la quota A (obbligatoria per tutti i medici iscritti all’Ordine) continua a essere esclusa la pensione anticipata ma scatta la possibilità di andare in pensione a 65 anni per chi sceglierà il contributivo su tutta l’anzianità maturata.
"Siamo orgogliosi del senso di responsabilità della nostra categoria, che ha concluso in autonomia questo percorso di riforma per rispettare i nuovi requisiti di sostenibilità di lungo periodo – ha dichiarato il vicepresidente vicario della Fondazione Enpam, Alberto Oliveti – la riforma garantisce adeguatezza delle prestazioni e l’equità nei confronti delle generazioni che verranno. Ci proponiamo adesso ai ministeri, convinti che sapranno riconoscere la bontà del lavoro fatto. Grazie a tutti coloro che hanno contribuito a questo risultato". La riforma, infatti, potrà entrare in vigore solo dopo aver ricevuto il nulla osta dei ministeri vigilanti, ovvero Economia, Salute e Lavoro.
 

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