Stp, grave ritardo sul regolamento ministeriale

Scade il 12 maggio il termine che fissa le modalita’  per l’esercizio professionale in forma societaria. L’allarme di Confprofessioni: nessuna indicazione anche sulla riforma degli ordini “Che fine ha fatto il regolamento ministeriale sulle società tra professionisti? La legge di Stabilità del governo Monti, in vigore dal 12 novembre scorso, impegnava il ministro della Giustizia,
Scade il 12 maggio il termine che fissa le modalita’  per l’esercizio professionale in forma societaria. L’allarme di Confprofessioni: nessuna indicazione anche sulla riforma degli ordini

“Che fine ha fatto il regolamento ministeriale sulle società tra professionisti? La legge di Stabilità del governo Monti, in vigore dal 12 novembre scorso, impegnava il ministro della Giustizia, di concerto con quello dello Sviluppo economico, a redigere il regolamento che dovrebbe disciplinare  l’esercizio della professione in forma societaria, entro sei mesi dalla pubblicazione della suddetta legge. Ebbene, siamo ormai giunti alla scadenza del 12 maggio, i sei mesi sono passati, ma non c’è alcuna traccia del regolamento”. Il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, lancia l’allarme sui ritardi che accompagnano il varo definitivo delle società tra professionisti, uno degli strumenti che, nelle intenzioni del Governo, dovrebbe favorire la competitività e l’apertura del settore delle professioni al mercato.
“Il Governo ha sventolato la bandiera delle liberalizzazioni sulle professioni, ma piovono solo correttivi da tutte le parti” aggiunge Stella. “Ai ritardi sulle società tra professionisti, si somma il silenzio assordante che è calato sulla riforma degli ordini professionali. Il decreto di Ferragosto (convertito nella legge 14 settembre 2011 n. 148) fissava al 13 agosto 2012 il termine per adeguare gli ordinamenti professionali ai principi della concorrenza. A tre mesi di distanza dal big bang”, conclude Stella, “né gli ordini (salvo rare eccezioni), né i ministeri competenti si stanno premurando di fornire indicazioni precise agli iscritti in albi su come verrà riformato il sistema professionale”. Il presidente della Confederazione delle libere professioni invita, dunque, il Governo e i ministeri competenti a confrontarsi con le parti sociali dei professionisti, per dare certezza normativa e chiarezza ai liberi professionisti.

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