Riforma lavoro, piu’ fiducia dagli attori sociali

Al convegno di Confcommercio, il ministro del Welfare, Elsa Fornero, rilancia il dialogo. Castro e Treu: allineati all’Europa Il presupposto necessario affinché la legge sulla riforma del mercato del lavoro possa avere efficacia in futuro è la fiducia che ciascun attore sociale svolga il proprio compito responsabilmente. Da questo assunto ha preso le mosse l’intervento
Al convegno di Confcommercio, il ministro del Welfare, Elsa Fornero, rilancia il dialogo. Castro e Treu: allineati all’Europa

Il presupposto necessario affinché la legge sulla riforma del mercato del lavoro possa avere efficacia in futuro è la fiducia che ciascun attore sociale svolga il proprio compito responsabilmente. Da questo assunto ha preso le mosse l’intervento del ministro del Lavoro, Elsa Fornero, in occasione del convegno sulla riforma del mercato del lavoro che, lo scorso 12 giugno, presso la sede di Confcommercio, ha visto anche la partecipazione dei senatori della commissione Lavoro, Tiziano Treu e Maurizio Castro. In merito all’iter di approvazione della riforma, il ministro si è poi soffermato sulle molteplici difficoltà incontrate e sulla necessaria scelta di dialogare con le parti sociali per approdare ad una soluzione, frutto del compromesso tra le diverse richieste del mercato del lavoro, che ha come punto di riferimento il modello tedesco.
Di parere opposto il direttore generale di Confcommercio, Francesco Rivolta, secondo il quale la riforma non avrebbe “colto nel segno” se si considera che l’Europa aveva chiesto un riordino degli ammortizzatori sociali e della flessibilità in uscita, ma non in entrata. Rivolta ritiene infatti che tale flessibilità, introdotta dalla Legge Biagi, abbia già fatto registrare dei risultati in termini di incremento dei posti di lavoro. Al contrario, per Treu e Castro, gli interventi messi in atto sulla flessibilità in entrata hanno permesso all’Italia di allinearsi alle richieste provenienti dall’Europa. Basti menzionare l’introduzione dell’acausalità del contratto a termine per i primi dodici mesi, che nella legislazione del lavoro in Germania, oltre ad essere presente da molto tempo, ne ammette la possibilità per un periodo ben più lungo (pari a due anni). Pur ritenendolo europeista, i due senatori giudicano l’intervento di riforma non perfetto e aprono a possibili modifiche che saranno apportate soltanto dopo il monitoraggio della prima fase di applicazione della legge n. 92/2012.
Nell’auspicare una maggiore integrazione tra scuola e lavoro e una reale ripresa dell’economia e dei consumi interni, Rivolta ha infine ricordato che l’introduzione di un nuovo sistema di ammortizzatori sociali deve essere accompagnata da un’adeguata verifica dei requisiti di accesso, sulla quale è necessario investire risorse pubbliche per creare una rete di servizi che veda coinvolte le organizzazioni di imprese.
 

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