Via alla riforma delle professioni

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Dpr Severino che ridefinisce il sistema ordinistico. Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 189 del 14 agosto 2012 entra in vigore il Dpr Severino approvato lo scorso 3 agosto dal Consiglio dei Ministri. Via dunque alla tanto attesa riforma delle professioni e stop a tutte le vecchie regole non
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Dpr Severino che ridefinisce il sistema ordinistico.

Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 189 del 14 agosto 2012 entra in vigore il Dpr Severino approvato lo scorso 3 agosto dal Consiglio dei Ministri. Via dunque alla tanto attesa riforma delle professioni e stop a tutte le vecchie regole non più compatibili con i principi di apertura al mercato imposti dalla manovra di Ferragosto dello scorso anno.
Tra le novità previste dal Dpr, l’apertura alla pubblicità dell’attività professionale svolta con ogni mezzo, purché sia veritiera e non ingannevole, e l’obbligo di assicurazione che scatterà tra un anno. Piccola rivoluzione anche per il tirocinio, la cui durata non potrà superare i 18 mesi. Spetterà al consiglio nazionale dell’ordine, o a soggetti autorizzati dai consigli stessi, disciplinare entro 12 mesi le modalità, i contenuti e la durata minima dei corsi di formazione, mentre la possibilità di svolgere il praticantato durante l’ultimo anno di università o nella Pa è demandata alle convenzioni tra ordini, atenei e ministero. In materia di formazione continua, il consiglio nazionale dell’ordine dovrà stilare entro un anno un regolamento che definisca le modalità di assolvimento dell’obbligo di aggiornamento degli iscritti, l’organizzazione dell’attività di aggiornamento da parte degli ordini territoriali e di altri soggetti autorizzati, i requisiti minimi dei corsi di aggiornamento, uniformi su tutto il territorio nazionale, e il valore del credito formativo professionale quale unità di misura della formazione continua. Novità anche per gli organi disciplinari delle professioni. Con l’entrata in vigore della riforma debuttano infatti i consigli di disciplina territoriali, formati da persone diverse dai consiglieri dell’ordine, e gli omologhi consigli nazionali. La separazione delle funzioni disciplinari da quelle amministrative dovrà avvenire entro 90 giorni.
 

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