Irap, uno spiraglio per i professionisti

Con il via libera della Camera al Ddl per la riforma fiscale, l’impegno del governo a chiarire la definizione di autonoma organizzazione Si apre uno spiraglio per l’Irap dei professionisti.
Con il via libera della Camera al Ddl per la riforma fiscale, l’impegno del governo a chiarire la definizione di autonoma organizzazione

Si apre uno spiraglio per l’Irap dei professionisti. Il disegno di legge delega per la riforma fiscale, approvato la scorsa settimana dalla Camera, che ha votato la fiducia al governo, ha fissato i principi e i criteri direttivi cui deve uniformarsi il Governo nell’introdurre norme per la ridefinizione dell’imposizione sui redditi di impresa e per la disciplina dei regimi forfetari per i contribuenti di minori dimensioni. Nel primo caso si prevede che i decreti legislativi dispongano l’assimilazione delle imposte sui redditi di impresa prodotti dai soggetti Irpef, con assoggettamento ad un’imposta sul reddito imprenditoriale la cui aliquota è proporzionale ed allineata a quella dell’Ires. Resta ferma la deducibilità dalla base imponibile delle somme prelevate dall’imprenditore e dai soci, che concorreranno alla formazione del reddito Irpef. Per quanto riguarda, invece, i regimi minimi, il provvedimento delega il Governo ad introdurre regimi semplificati per i contribuenti di minori dimensioni e per i contribuenti minimi regimi sostitutivi forfetari, anche con eventuali differenziazioni in funzione del settore economico e del tipo di attività svolta, e istituti premiali per le nuove attività produttive, in coerenza con le norme già vigenti in materia di premialità. Ma l’aspetto più rilevante riguarda l’Irap. Il testo uscito dalla Camera impone al governo di chiarire la definizione di «autonoma organizzazione» ai fini dell’assogettabilità all’Irap dei professionisti e dei piccoli imprenditori, passaggio fondamentale nell’ottica dell’abolizione dell’Irap per chi non ha un’autonoma organizzazione. Si tratta di una misura importante anche per i giovani che hanno posizioni IVA aperte, e per gli ultracinquantenni che magari hanno perso il posto di lavoro e che potrebbero rientrare, con regimi semplificati e forfettizzati, aprendo una posizione autonoma con una più leggera pressione fiscale. Con questa misura si chiude così un dibattito che si è protratto per anni, dopo la nota sentenza della Corte di cassazione sul tema. Ciò anche perché la mancanza di certezza e norme poco chiare sul tema hanno creato un grosso contenzioso tributario in questi anni: vi sono molti ricorsi ancora pendenti dinanzi alle commissioni tributarie, con conseguenti disagi sia per i contribuenti, che dinnanzi l’Agenzia delle entrate.

11601