Non regolamentate, ultimo passaggio

Il ddl sulle professioni senza ordine supera l’esame in commissione al Senato. Il testo passa ora all’Aula di Palazzo Madama Via libera della commissione Industria, commercio e turismo del Senato alla proposta di legge sulle associazioni professionali (a.s. 3270). Lo scorso 6 novembre, la X commissione ha infatti approvato, con tre emendamenti, il disegno di
Il ddl sulle professioni senza ordine supera l’esame in commissione al Senato. Il testo passa ora all’Aula di Palazzo Madama

Via libera della commissione Industria, commercio e turismo del Senato alla proposta di legge sulle associazioni professionali (a.s. 3270). Lo scorso 6 novembre, la X commissione ha infatti approvato, con tre emendamenti, il disegno di legge sulle professioni non regolamentate dopo il via libera della Camera dello scorso aprile.
Il testo del ddl definisce la professione non organizzata in ordini o collegi, come “l’attività economica, anche organizzata, volta alla prestazione di servizi o di opere a favore di terzi, esercitata abitualmente e prevalentemente mediante lavoro intellettuale, o comunque con il concorso di questo, con esclusione delle attività riservate per legge a soggetti iscritti in albi o elenchi ai sensi dell’articolo 2229 del Codice civile, e delle attività e dei mestieri artigianali, commerciali e di pubblico esercizio disciplinati da specifiche normative”. Il provvedimento consente inoltre al professionista di scegliere la forma in cui esercitare la propria professione riconoscendone l’esercizio sia in forma individuale che associata o societaria o nella forma di lavoro dipendente.
Sono dunque tre gli emendamenti approvati dalla commissione che accompagnano il provvedimento. Il primo esclude dalle attività praticabili quelle sanitarie, mentre il secondo impone l’obbligo di specificare in ogni documento e rapporto scritto con il cliente che la professione non è organizzata in ordini o collegi. In base all’ultimo emendamento, infine, “le singole associazioni professionali possono promuovere la costituzione di comitati di indirizzo e sorveglianza sui criteri di valutazione e rilascio dei sistemi di qualificazione e competenza professionali. Ai suddetti comitati partecipano, previo accordo tra le parti, le associazioni dei lavoratori, degli imprenditori e dei consumatori maggiormente rappresentative sul piano nazionale. Tutti gli oneri per la costituzione e il funzionamento dei comitati sono posti a carico delle associazioni rappresentate nei comitati stessi”.
La proposta di legge passa ora all’esame dell’Aula di Palazzo Madama.
 

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