Quaranta miliardi di euro in due anni per sbloccare il pagamento dei debiti della PA verso i propri fornitori. Le misure presentate dal Governo riguardano in particolare la deroga alle spese 2013 per i cofinanziamenti nazionali dei fondi strutturali comunitari; l’allentamento dei vincoli del patto di stabilità interno per consentire a Regioni, enti locali e comparto sanitario di utilizzare gli avanzi di amministrazione disponibili; sblocco dei rimborsi fiscali pregressi a carico dello Stato, attraverso l’utilizzo delle giacenze di tesoreria.
È stato il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, ha illustrare durante il Consiglio dei ministri del 21 marzo scorso la relazione con cui il Governo intende informare il Parlamento sulle misure per favorire l’accelerazione del pagamento dei debiti della PA verso i propri fornitori, che secondo alcune stime ammontano a 80 miliardi di euro. Le misure del Governo – si legge in una nota di Palazzo Chigi – sono finalizzate all’immissione di liquidità nel sistema economico e interesseranno le Amministrazioni centrali, gli Enti del Servizio Sanitario Nazionale. Gli importi previsti corrispondono a circa 20 miliardi nella seconda parte del 2013 e ulteriori 20 miliardi nel corso del 2014.
Nel dettaglio, le misure per accelerare i pagamenti della pubblica amministrazione riguardano i debiti degli Enti territoriali (Regioni ed Enti locali) attraverso: un allentamento dei vincoli del patto di stabilità interno per consentire l’utilizzo degli avanzi di amministrazione disponibili; l’esclusione del Patto di stabilità delle Regioni dei pagamenti effettuati in favore degli Enti locali sui residui passivi a cui corrispondono residui attivi di Comuni e province; l’istituzione di fondi rotativi per assicurare la liquidità agli Enti territoriali (Regioni ed Enti Locali), con obbligo di restituzione in un arco temporale certo e sostenibile. Sul fronte dei debiti del comparto sanitario, si procederà attraverso la concessione di anticipazioni di cassa, per il pagamento dei debiti relativi a operazioni già conteggiate negli esercizi finanziari precedenti ai fini del calcolo dell’indebitamento netto, che verranno successivamente restituite secondo un piano di rientro finanziariamente sostenibile.
Via libera del Consiglio dei ministri alle misure per accelerare i pagamenti ai fornitori
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