Nel 2012 6 mila dipendenti in Cig

I dati allarmanti di Confprofessioni sulla Cassa in deroga negli studi Circa 6 mila dipendenti in Cassa integrazione in deroga per oltre 2 milioni di ore pagate. Sono i numeri della crisi che ha colpito nel 2012 gli studi professionali in Italia. La contrazione del lavoro e i ritardi nei pagamenti delle prestazioni professionali da
I dati allarmanti di Confprofessioni sulla Cassa in deroga negli studi

Circa 6 mila dipendenti in Cassa integrazione in deroga per oltre 2 milioni di ore pagate. Sono i numeri della crisi che ha colpito nel 2012 gli studi professionali in Italia. La contrazione del lavoro e i ritardi nei pagamenti delle prestazioni professionali da parte di imprese, famiglie ed enti pubblici impongono pesanti sacrifici ai professionisti che si vedono costretti a ridurre i costi. La crisi economica ha morso l’intero comparto, comprese le professioni tradizionalmente più anticicliche, come i notai, facendo registrare un calo del fatturato del 30% per dentisti, avvocati, commercialisti e consulenti del lavoro, e del 25% circa per architetti, ingegneri e periti. Il quadro congiunturale degli studi è aggravato poi dalle difficoltà che le diverse aree professionali (economica, giuridica, sociale, tecnica e sanitaria) affrontano per l’incasso della parcella. In media i ritardi di pagamento si attestano intorno ai sei mesi ma in alcuni casi arrivano anche a un anno.
Per far fronte alle difficoltà, aumenta il numero dei professionisti che fa ricorso alla Cassa in deroga. Un fenomeno relativamente nuovo nel settore degli studi professionali, introdotto per la prima volta con il decreto legge 158/2008, e che Confprofessioni ha cominciato a monitorare con attenzione. Sulla base dei dati forniti dall’Inps, emerge come nel corso del 2012 quasi 6 mila dipendenti (tra segretarie, impiegate, assistenti di poltrona) siano state messe in Cassa integrazione, segnando un aumento di quasi il 40% rispetto al 2011. Secondo il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella “Si tratta di un trend preoccupante, anche se i numeri sono abbastanza contenuti rispetto ad altri comparti produttivi. I dati rappresentano comunque un segnale d’allarme per un settore che da lavoro a circa 1 milione di persone in tutta Italia. Se poi si considera che gli studi professionali occupano mediamente 2,7 dipendenti emerge con tutta evidenza la difficoltà dei professionisti-datori di lavoro di fronte a una crisi che non accenna ad allentare la sua morsa”.
Secondo le elaborazioni di Confprofessioni gli studi più colpiti sono quelli dell’area economica e giuridica, dove si registra un forte balzo in avanti della Cig negli studi legali (+347% rispetto al 2011) e notarili (dove il numero di dipendenti si è praticamente dimezzato, passando dai 70 mila del 2005 agli attuali 35 mila) e in quelli commerciali e tributari. Nell’ambito delle professioni economiche è difficilissima la situazione negli studi che si occupano di gestione del personale in conto terzi, dove si è passati dai 28 dipendenti in Cigd nel 2011 agli attuali 922. Pesanti difficoltà si registrano anche nell’area sanitaria, dove le sofferenze maggiori si registrano tra gli odontoiatri e gli psicologi: questi ultimi con quasi 500 dipendenti in Cigd segnano un aumento del 488% rispetto al 2011. In affanno anche l’area tecnica: negli studi di architettura e ingegneria sono 365 i dipendenti in Cassa.
 

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