Studi di settore, professionisti al palo

Si allarga la platea dei contribuenti ammessi al regime premiale, ma il beneficio non trova applicazione per le categorie professionali Raddoppia il numero degli studi di settore ammessi al regime premiale, ma per i liberi professionisti la norma prevista dal decreto legge 201/2011 resta nel limbo. È quanto emerso durante l’incontro del 3 ottobre scorso
Si allarga la platea dei contribuenti ammessi al regime premiale, ma il beneficio non trova applicazione per le categorie professionali

Raddoppia il numero degli studi di settore ammessi al regime premiale, ma per i liberi professionisti la norma prevista dal decreto legge 201/2011 resta nel limbo. È quanto emerso durante l’incontro del 3 ottobre scorso tra l’Agenzia delle Entrate e i rappresentanti delle associazioni di categoria, tra cui Confprofessioni. Secondo quanto riferito dall’Amministrazione Finanziaria gli studi ammessi al regime premiale passano dai 55 per il periodo d’imposta 2011 ai 90 del 2012. Saranno quindi circa un milione i contribuenti che avendone i requisiti potranno accedere al regime agevolato e beneficiare dell’esclusione da accertamenti analitico-presuntivi basati sulle presunzioni semplici, della riduzione di un anno dei termini di decadenza per l’attività di accertamento e della determinazione sintetica del reddito complessivo ammessa a condizione che lo stesso ecceda di almeno un terzo quello dichiarato.
“La disciplina premiale consiste nel riconoscimento, nei confronti dei contribuenti che dovessero risultare congrui e coerenti agli studi di settore, di alcuni vantaggi in ordine all’attività di accertamento. Con specifico riguardo al mondo professionale, tuttavia, i benefici risultano al momento solo teorici, poiché la norma premiale non può trovare ancora applicazione” spiega Maurizio Tozzi, delegato Confprofessioni per gli studi di settore. “L’amministrazione finanziaria deve anzitutto procedere alla validazione di nuovi studi di settore, le cosiddette evoluzioni degli studi attualmente in uso, in cui introdurre indicatori di normalità per consentire l’accesso alla norma premiale. Di fatto si rendono necessari studi di settore più attendibili sul fronte della normalità economica”.
L’incontro tenuto presso l’Agenzia delle Entrate ha permesso all’Amministrazione Finanziaria di illustrare i risultati registrati in termini di redditi e ricavi dopo l’applicazione della norma premiale in altri settori dell’economia e di esporre il proprio piano lavorativo per potenziare ed estendere il riconoscimento della stessa. Il provvedimento del 12 luglio 2012 ha individuato i primi 55 studi di settore ammessi al regime agevolato nel 2011. A questa prima tornata, si aggiungono, per il periodo d’imposta 2012, altri 35 studi di settore, dei quali 4 presentano quattro tipologie di indicatori e 31 presentano almeno tre diverse tipologie di indicatori tra quelle indicate nel provvedimento di approvazione e allo stesso tempo il nuovo indicatore di coerenza “Indice di copertura del costo per il godimento di beni di terzi e degli ammortamenti” introdotto con il Dm del 28 marzo 2013. Tuttavia i liberi professionisti dovranno attendere il prossimo incontro, previsto a dicembre per ottenere i benefici previsti dal Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 5 luglio 2013, applicabile al periodo d’imposta 2012, che consistono nella riduzione di un anno per l’espletamento dell’accertamento fiscale; nell’impossibilità di effettuare, da parte dell’Agenzia delle Entrate, controlli sulla base delle presunzioni qualificate, ossia gli accertamenti analitici-induttivi fondati sulle presunzioni semplici ma gravi, precise e concordanti; nell’incremento della percentuale di difesa dall’accertamento mediante redditometro.
“Purtroppo”, conclude Tozzi, “si registrano ancora una volta enormi difficoltà da parte dell’Agenzia delle Entrate e delle società informatiche Sose e Sogei nella messa a punto di indicatori ritenuti, da parte del fisco, soddisfacenti per il riconoscimento della norma premiale: al momento, solo sei attività professionali hanno il relativo studio di settore nella fase dell’evoluzione e potrebbero, in linea teorica, vedere perfezionati gli indicatori premiali”.
 

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