
Dopo sette anni, il Presidente Giorgio Napolitano torna nell’aula del Parlamento europeo a Strasburgo. Nel suo intervento davanti all’assemblea riunita in seduta solenne, il Capo dello Stato si è focalizzato sul tema della crisi, la prima crisi strutturale della storia europea che ha minato istituzioni, economia e consenso popolare.
La riforma dei sistemi formativi e del mercato del lavoro, il rilancio degli investimenti in ricerca e sviluppo e nelle nuove tecnologie, una maggiore attenzione alle condizioni di sostenibilità del debito, garanzie di una sufficiente flessibilità nei modi e tempi del riequilibrio finanziario. Questa la ricetta di Napolitano per sciogliere i principali nodi della crisi, ossia gli ingenti debiti pubblici e gli elevati tassi di disoccupazione, soprattutto giovanile.
Auspicando una nuova stagione di crescita economica sostenibile e un rinnovato clima di fiducia e consenso, il Presidente ha descritto la situazione attuale come il momento della verità, in cui, nella consapevolezza del circolo vizioso tra politiche restrittive e arretramento dell’economia europea, si deve compiere una svolta per il rilancio della crescita e dell’occupazione.
Il Capo dello Stato ha concluso il suo intervento affermando la necessità che l’Europa rinnovi la propria missione e richiamando i leader europei ad assecondare le nuove spinte di integrazione, a superare le meschinità nazionali e la ristrettezze di vedute e a far nascere la nuova dimensione politica dell’integrazione europea.