Consiglio ECOFIN, via libera all’utilizzo dei fondi per la ripresa e la resilienza

I ministri dell'economia e delle finanze dell'UE hanno adottato il primo pacchetto di decisioni di esecuzione. Šircelj: “Un importante passo avanti nella ripresa economica europea”

Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Portogallo, Slovacchia e Spagna: sono questi primi ad ottenere un prefinanziamento fino al 13% dell’importo totale previsto dagli accordi con la Commissione. Ciascun paese avrà diritto ad una parte del totale di 672,5 miliardi di euro. Tali fondi mirano a stimolare la ripresa economica europea sostenendo l’attuazione di riforme e progetti di investimento negli Stati membri, tra cui la transizione verde, la trasformazione digitale, una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva e la coesione sociale e territoriale. I piani tengono conto inoltre delle raccomandazioni specifiche per paese individuate nel corso delle discussioni relative al semestre europeo del 2019 e del 2020.

Più precisamente, le misure adottate comprendono la decarbonizzazione dell’industria, la ristrutturazione degli edifici, la digitalizzazione della pubblica amministrazione e la riqualificazione della forza lavoro in modo da uscire più forti dalla complessa situazione comportata dalla crisi dovuta al COVID-19. Ulteriori esborsi a titolo del dispositivo si baseranno su una positiva valutazione dell’attuazione del piano per la ripresa e la resilienza, tenendo conto del conseguimento dei traguardi e degli obiettivi del piano nazionale.

Le parole del ministro sloveno Šircelj, della presidenza slovena, sono: “Le decisioni adottate in sede di Consiglio ECOFIN su quasi la metà dei piani nazionali rappresentano un importante passo avanti nella ripresa economica europea, poiché consentono agli Stati membri di concludere le prime convenzioni di finanziamento e sbloccare i versamenti dei prefinanziamenti. Le decisioni adottate dal Consiglio consentiranno agli Stati membri di utilizzare i fondi non solo per uscire dalla crisi COVID-19, ma anche per creare un’Europa resiliente, più verde e più digitale, innovativa e competitiva per le prossime generazioni dell’UE”.

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